Bari, Lungomare Marconi San Cataldo: seconda petizione per ripristinare la viabilità pre-esistente
Il nuovo assetto viario del lungomare di San Cataldo a Bari da alcune settimane è al centro di numerose proteste di cittadini e attivisti che sottolineano gravi ripercussioni in termini di traffico, smog e mancanza di sicurezza
09 September, 2020
E' notizia di ieri, martedì 8 settembre, che cittadini e residenti del quartiere abbiano lanciato una seconda petizione popolare indirizzata al Sindaco di Bari, all’assessore ai lavori pubblici e al presidente del 3° Municipio per chiedere il ripristino delle condizioni di viabilità pre-esistenti agli interventi di cosiddetta urbanistica tattica, tra cui il doppio senso di marcia sul lungomare, "che fino ad oggi hanno procurato soltanto gravi criticità per la sicurezza pubblica, aumento del traffico e dell'inquinamento acustico e da smog, con peggioramento esponenziale della qualità della vita dei residenti".
La petizione chiede "il ripristino dello stato dei luoghi in particolare relativamente ai sensi unici invertiti all’interno del reticolo interno di strade che sono diventate di elevato transito a causa dei provvedimenti che hanno interessato il lungomare con: l’inversione e/o riduzione dei sensi di marcia, creazione di nuovi parcheggi a centro strada, riduzione della carreggiata stradale e piste ciclabili pericolose, chiuse e quindi completamente inaccessibili dall’esterno del tratto di lungomare interessato".
"In particolare il nuovo traffico caotico e disordinato generato, specie di sera all’interno del rione e nelle zone adiacenti le pizzerie ed i locali di ristorazione, rischia di rallentare o ostacolare il regolare intervento dei mezzi di soccorso (ambulanze, automezzi dei vigili del fuoco) o delle stesse forze dell’ordine impossibilitate ad intervenire sollecitamente a tutela dell’incolumità pubblica.
Si chiede inoltre che le piste ciclabili del lungomare siano realizzate una per senso di marcia su ambo i lati e siano perfettamente connesse e accessibili dall'esterno".