Rifiuti di Roma, Ama si difende: il 'flop' dei servizi è figlio di due anni difficilissimi
L'azienda dei rifiuti si difende dalle accuse di aver “ammesso” lei stessa quello che è stato certificato come un flop: l’arco temporale delle rilevazioni è relativo al biennio 2018/2019 assai complesso per la tenuta complessiva del ciclo dei rifiuti romano, a partire da incendio Tmb
30 September, 2020
Le percentuali relative agli indicatori sulla qualità dei servizi erogati da Ama riportati nella Relazione allegata al Piano Finanziario Tariffa si riferiscono agli anni 2018 e 2019, quest’ultimo un anno assai complesso per la tenuta complessiva del ciclo dei rifiuti romano, e non sono dati nuovi elaborati dall’azienda, ma provengono dal report periodico, già noto, dell’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali. Lo comunica Ama in una nota.
L'azienda dei rifiuti capitolina si difende così dalle accuse di aver “ammesso” lei stessa quello che molti hanno già certificato come un flop e cioè che gli obiettivi di igiene urbana, relativamente alla raccolta rifiuti e in particfolare alla pulizia delle strade di Roma, siano stati molti distanti dall'essere raggiunti.
L’arco temporale oggetto di queste rilevazioni, spiega Ama, è stato caratterizzato da molteplici elementi esogeni che hanno influenzato l’andamento del servizio di igiene urbana. Innanzitutto l’incendio, che a fine 2018 ha distrutto e reso definitivamente inutilizzabile l’impianto Tmb di via Salaria, ha determinato la necessità di riorganizzare completamente i flussi per il trasporto e trattamento dei rifiuti raccolti, in particolare nel quadrante Nord della città, con il prolungamento di oltre 50 chilometri del tragitto che ogni giorno i mezzi hanno da allora dovuto compiere fino all’unico altro impianto pubblico rimasto (quello di Rocca Cencia) e il necessario maggiore ricorso da parte di Ama a una rete impiantistica suppletiva, con le relative complicazioni e tempistiche, che hanno influenzato il servizio sul territorio.
Altre criticità nel corso dell’anno sono derivate – segnala l’azienda – dalla improvvisa riduzione della capacità di trattamento di impianti contrattualizzati essenziali (vedi la riduzione prolungata di E.Giovi a Malagrotta), nonché le chiusure (sino a quella definitiva) della discarica di Colleferro e di quelle di Roccasecca e Civitavecchia. Non a caso, data la situazione permanente di grave deficit nell’assicurare il ciclo dei rifiuti, si sono rese necessarie tre specifiche ordinanze della Regione Lazio e una della Città Metropolitana per il superamento della situazione di criticità strutturale.
Nonostante questi oggettivi e gravi elementi di difficoltà, Ama specifica di aver sempre e comunque assicurato il massimo impegno nell’erogazione dei servizi sul territorio. Diversi indicatori sulla qualità erogata del 2019, rilevati dall’Agenzia, sono risultati comunque stabili rispetto all’anno precedente (ad esempio la fruibilità-funzionalità dei cassonetti) e alcuni persino in crescita (pulizia strade, pulizia aree cassonetti, decoro fruibilità cestini). Va inoltre rilevato l’aumento – per nulla scontato in una condizione simile – della percentuale di raccolta differenziata, passata dal 44% del 2018 al 45,4% del 2019.