Bonus Mobilità, l'odissea digitale di un ciclista amatoriale
Dopo tre giorni di svariati tentativi, code lunghissime, pagine scadute, malfunzionamenti di ogni genere, e la paura di averlo ormai perso, sono finalmente riuscito ad ottenere il mio agognato bonus bici. Ecco il racconto di questa rocambolesca vicenda molto italiana
09 November, 2020
Faccio outing, ebbene sì, ho preso il bonus mobilità. Tra amicizie vere e virtuali, sono uno dei pochi, se non l’unico, che è riuscito a fare domanda. È il caso di specificarlo, fare domanda, perché non è dato sapersi quando arriverà poi il bonifico. Altra premessa doverosa, io abito a Torino e per lavoro sono portato a spostarmi diverse volte durante la giornata e per essere più autonomo, non avendo un’auto, uso sempre la bici. Bici che uso anche per fare sport nei ritagli di tempo. Nonostante abbia passato mesi a leggere, informarmi e a scrivere io stesso del tanto agognato bonus, ottenerelo non è stata un’impresa facile. Anzi è stata una vera e propria odissea.
Pensavo di essere super preparato, a giugno mi ero già mosso per avere l’identità SPID tramite Poste. Sul computer, a portata di click, avevo già preparato la fattura della bici, il mio iban e, per sicurezza, anche la scansione di tutti i miei documenti, non si sa mai. Viste le modalità decise dal Governo, avere il bonus era una vera e propria gara contro il tempo, in cui solo il mouse più veloce sarebbe riuscito ad ottenerlo.
Allo scoccare della mezzanotte del 3 novembre ero già sul sito del Ministero dell’Ambiente. Ho passato un’ora ad aggiornare la pagina nella speranza che si sbloccasse il form per l’inserimento dei dati, ma nulla. Desisto, d’altronde vista la mia vita da pendolare, sono costretto ad alzarmi all’alba per andare al lavoro e quindi vado a dormire fiducioso di essere ancora tra i primi a poter fare domanda al mio risveglio. Il mattino è una delusione, il portale non è ancora attivo. Durante il mio viaggio in treno cerco altre informazioni e scopro che il portale avrebbe aperto solo alle 9. Conto i minuti e i secondi con ansia, manco fossi un astronauta che aspetta di essere lanciato in orbita.
Pronti via, alle 9:00 e qualche secondo aggiorno la pagina e mi ritrovo più di 100.000 persone davanti. Ok, non sono stato abbastanza veloce, ma aspetto fiducioso e mi metto a lavorare. Di tanto in tento controllo l’andamento della coda che scorre abbastanza velocemente. Dopo un’ora e mezza di attesa è il mio turno! Entusiasta clicco sul pulsante per avviare la procedura e… si ricarica la pagina e mi ritrovo sulla home del Ministero dell’Ambiente senza avere la possibilità di rimettermi in coda. Sono abbastanza sgamato su queste cose, decido quindi di riavviare il computer, in modo da cambiare indirizzo IP e provo a rimettermi in coda su due browser diversi. Magari il primo tentativo era andato a vuoto per problemi di incompatibilità di browser. Passano altre 2 ore ed è di nuovo il mio turno, anche sta volta però cliccando sul bottone vengo trasportato nuovamente sulla home del ministero. Non c’è verso, anche cambiando browser non riesco ad accedere.
Impreco per un momento contro il Governo ladro, il Sistema, gli informatici che hanno programmato il sito, contro me stesso che per una volta mi sono fidato di chi ci amministra che mia ha portato ad affrontare una spesa importante convinto di vedermi restituire in parte la cifra spesa…ma devo ritornare alla realtà e rimettermi al lavoro.
Sul treno di ritorno verso casa, decido di controllare nuovamente come procede il bonus, cercando informazioni su internet. Sono in diversi che si lamentano per il mancato accesso. Tra i tanti articoli trovati in rete, provo a cliccare su un link che riporta al portale del ministero. Con mia grande sorpresa, il sito è leggermente diverso da quello che avevo sempre visto, infatti trovo il famigerato conto alla rovescia dei soldi! Alle 18:30 è già stato elargito il 40% dei 210 milioni stanziati dal Governo. Decido di riprovarci, davanti a me ho più di 700.000 persone, decido comunque di rimanere in coda. Nell’attesa mi faccio du calcoli e sommando tutte le persone davanti a me, per il massimale di 500€ promessi, scopro che non riuscirò mai ad ottenere il rimborso per mancanza di fondi. Stoico rimango in coda, non si sa mai, arrivo a casa dopo un’ora e mezza di viaggio e sono ancora in coda, rimangono 100.000 davanti a me, ma stranamente i fondi ci sono ancora! La coda si muove velocemente e dopo poco è il mio turno. Incrocio le dita e clicco sul bottone che fino a poche ore prima non funzionava. Magicamente mi ritrovo nel form, ok secondo le istruzioni ho solo VENTI minuti per fare tutto.
Primo step, identificazione tramite SPID, non è la prima volta che mi capita e non dovrei avere problemi. Apro l’app sullo smartphone come sempre, provo ad autenticarmi ma, “problemi di autenticazione” non specificati! Ok non è tempo di agitarsi, ho ancora tempo, provo a fare l’accesso tramite il sito PosteID, il sito è lento a caricare, immagino che ci siano molte persone collegate allo stesso momento alla ricerca di una possibile risposta ai loro rispettivi problemi di autenticazione. Riesco però a scoprire che tra la mia attivazione all’identità SPID e il 3 novembre mi è scaduta la carta d’identità, devo quindi aggiornare i miei dati con la nuova carta d’identità. Carta d’identità rifatta per fortuna ad agosto. Provo e riprovo, ma nulla. Il sito delle Poste continua a crashare e non mi permette di aggiornare i miei dati. Nel mentre scadono i 20 minuti e vengo buttato fuori dal sito del ministero. I santi tutti vengono invocati, ma la situazione non si sblocca né sul sito di Poste, né su quello del bonus. Ripartono così le invettive nei confronti del Governo, del Ministero, di me stesso…Sconfortato mi rassegno a vado a letto alla fine si è fatto tardi e il giorno dopo ho di nuovo la sveglia all’alba per andare a Milano.
Sull’autobus che mi porta in stazione provo a fare un tentativo e accedo all’app di PosteID, riesco magicamente ad aggiornare i dati della mia carta d’identità e dopo pochi minuti mi arriva la notifica che è andato tutto a buon fine! Appena salito sul treno decido quindi di aprire il computer e di connettermi al sito del bonus mobilità. È l’alba e ho pochissime persone davanti a me, tanto che riesco subito ad accedere. Ho di nuovo 20 minuti per fare tutto, riesco passare lo scoglio dell’identificazione tramite SPID e accedo alla schermata di inserimento dati. Alla velocità della luce carico la fattura, inserisco il mio iban e il numero della partita IVA del negozio che mi ha venduto la bicicletta. Ricontrollo tutto per scrupolo e confermo i miei dati. La procedura è andata a buon fine! Mando subito un messaggio a mio fratello per comunicargli la notizia ed invitarlo a connettersi subito e fare anche lui la procedura. Per fortuna anche lui ha la sveglia al mattino presto dovendo portare il figlio piccolo all’asilo e dopo dieci minuti mi risponde dicendomi che è riuscito anche lui ad ottenere il rimborso.
Ora non resta che aspettare e controllare di tanto in tanto
il sito della banca per aspettare il bonifico. La cosa certa è che, visto il
precedente con il sito del Inps che è andato subito down per richiedere gli
incentivi statali, questa volta potevano gestire il tutto in maniera più
oculata, soprattutto dopo i mesi di attesa visti i continui rinvii, ma come si
dice, errare è umano, perseverare è diabolico. Per le mie imprecazioni, avrei
quindi forse dovuto guardare in basso e non scomodare i santi del Paradiso.