Sospendere i blocchi del traffico? Poggio (Legambiente): 'L'unica sinergia tra Covid e smog è l'aumento del rischio'
In tempo di pandemia diventa più difficile prendere provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico? Il commento di Andrea Poggio, responsabile nazionale mobilità Legambiente
19 November, 2020
Giuseppe Iasparra
La stagione invernale che ci apprestiamo a vivere sarà caratterizzata dall'emergenza sanitaria Covid. Una situazione inedita che influisce anche sui provvedimenti antismog, come testimoniano le recenti decisioni delle regioni padane. Dopo aver rinviato lo scorso settembre l'entrata in vigore del divieto strutturale per i diesel euro 4 dal 1° ottobre al 1° gennaio 2021, anche i blocchi del traffico emergenziali (basati sul meccanismo del “semaforo”) sono via via sospesi, ultimo in ordine di tempo è il caso del Piemonte.
In tempo di pandemia diventa più difficile prendere provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico? Per Andrea Poggio, responsabile nazionale mobilità Legambiente, “non c'è nessun motivo, né di ordine scientifico, né di tipo politico-sociale, a pensare che siccome c'è una pandemia in corso allora può essere possibile inquinare di più. Non c'è nessuna evidenza scientifica per cui la pandemia verrebbe attutita dal fatto che aumenta l'inquinamento. Semmai iniziano ad esserci delle evidenze opposte: l'unica sinergia tra Covid e inquinamento è quella di aumentare il rischio. Essere più permissivi con le fonti inquinanti perché siamo flagellati dal Coronavirus è un ragionamento tutto politico che non ha nessuna giustificazione tecnica. È propaganda inutile e dannosa”.
“Le eccezioni a poter utilizzare dei veicoli inquinanti per determinate situazioni, sono già previste nelle misure ordinarie e di emergenza” ha aggiunto Poggio. “Le misure di sostegno a chi deve trovare altre forme di mobilità, erano già state pensate prima della pandemia e sono a maggior ragione valide ora. Piuttosto occorrerebbe accelerare tutti i programmi e i progetti per arrivare alle emissioni zero. È dimostrato anche in questi giorni di zona rossa per Piemonte e Lombardia che nonostante la riduzione di traffico e produzione industriale, siamo in emergenza smog. Vuol dire che dobbiamo puntare dritti alle emissioni zero (e non alle auto un po' meno inquinanti o al riscaldamento un po' più efficiente)”.
In questi mesi si poteva
fare di più per offrire un'alternativa all'auto in città? “Per
cambiare la mobilità bisogna e bisognava fare ben altro. Non era
così impossibile farlo nei mesi scorsi. I Comuni avrebbe dovuto
avere subito le risorse dello Stato per attivare immediatamente dei
servizi eccezionali per il trasporto scolastico. Era evidente che con
la ripresa d'autunno si sarebbero riempiti i mezzi pubblici per le
scuole. In Italia disponiamo di circa 100 mila autobus urbani e
altrettanti mezzi che normalmente vengono usati per gite e turismo.
Questi servizi sono scarsamente utilizzati. Da subito si poteva
raddoppiare il servizio scolastico e i mezzi pubblici evitando quella
vicinanza e promiscuità che è stata una delle cause probabili della
seconda ondata” ha evidenziato il responsabile nazionale mobilità
Legambiente. Andrea Poggio, infine, annuncia che l'associazione ambientalista sta "chiedendo ad altri Comuni di fare come Milano: adottare nuovo e severo Regolamento Qualità dell’Aria".