Il furbetto è il vicepresidente
24 October, 2005
<b>L’accusa di Catizone «Mi è stato detto di accettare il blocco e che loro avrebbero sorvolato sui controlli»
La difesa di Bisacca: «Sono stato frainteso Ho detto che è naturale che i primi giorni ci sia più tolleranza che severità»
Giuseppe Legato</b>
Maurizio Tropeano
«Non sono il furbetto delle targhe alterne. E’ vero, ho parlato con Catizone una decina di giorni fa, anche di multe, ma è evidente che il sindaco di Nichelino ha frainteso il mio pensiero». Sergio Bisacca, vicepresidente della Provincia di Torino, ricostruisce così il colloquio che ha scatenato la polemica. Catizone ha sintetizzato così quel colloquio: «Mi hanno consigliato di firmare l’ordinanza e poi di non fare multe». Apriti cielo! Il presidente della Provincia, Antonio Saitta, annuncia la querela, Catizone tiene il punto.
E Bisacca? «Ho chiamato Catizone - ricorda - per cercare di capire le possibilità di modificare la sua posizione. Non sono stato il solo a cercarlo. Mi ha parlato della necessità del biglietto unico, delle misure strutturali introdotte a Nichelino e della sua preoccupazione di vessare i cittadini». La risposta del vicepresidente? «Il problema del biglietto unico è stato affrontato e sarà risolto martedì dalla giunta provinciale. Ed è altrettanto evidente che servono provvedimenti strutturali da concertare tra enti locali». Già, e le multe? «Guardi, sono stato vicesindaco di Settimo. Conosco il problema e credo che vada affrontato senza demagogia. C’è stata una concertazione e sono state fissate delle regole. Tocca ai vigili urbani farle rispettare ed è evidente che nei primi giorni d’applicazione, così come è successo anche per la patente a punti, c’è tolleranza, prevale l’informazione rispetto alla punizione. Tutto qui. Se queste mie affermazioni sono state fraintese non è certo colpa mia».
Chissà se queste parole serviranno ad evitare la guerra di carte bollate. Catizone, infatti, non molla e si limita a spiegare: «Non mi riferivo al presidente che ho sempre rispettato per il lavoro svolto fin qui». Querela inevitabile: «Ha offeso l’intera struttura provinciale. Io devo tutelarne la dignità», spiega Saitta. Salta, a questo punto, anche l’opera di mediazione avviata dal capogruppo Ds in Provincia Stefano Esposito con l’obiettivo di riportare «il caso all’interno di un dibattito politico». Ancora il presidente: «Catizone avrei dovuto incontrarlo domani per ricucire ma si capisce che a questo punto non se ne farà niente» anche perché «è facile strappare il consenso della gente evitando - su decisioni impopolari - di assumersi responsabilità importanti».
Che fare, allora? La Provincia dalla prossima settimana prenderà a esercitare i poteri sostitutivi sui Comuni dissidenti: Chieri, Chivasso e Nichelino appunto. Commissariati perché inadempienti. Catizone ha già annunciato che ricorrerà al Tar. La sensazione è che - su queste targhe alterne - ci sia una tremenda confusione. Lo stesso presidente della Provincia invoca una legge regionale che faccia scattare i provvedimenti automaticamente ogni qual volta si registri un alto inquinamento. Salvo poi precisare che «al momento non siamo in emergenza, ma dobbiamo scongiurarla con strumenti preventivi: le targhe alterne appunto».
Senza scordare il biglietto unico sui mezzi pubblici: «A partire dal 7 novembre - dice Saitta - dovrebbe essere annullato il gap tra il prezzo dei biglietti urbani e quelli metropolitani, ma solo nei due giorni di circolazione a targhe alterne». Martedì la giunta di Palazzo Cisterna stanzierà 50 mila euro per consentire agevolazioni fino a dicembre. Ancora Saitta: «Poi anche i Comuni, se vorranno proseguire, dovranno partecipare alla spesa».