Comitati in rivolta: \"Torniamo in strada\"
I gruppi anti-smog "scioccati, avviliti e increduli". "Gli interessi commerciali prevalgono sulla salute della gente"
28 October, 2005
<b>"La limitazione della circolazione delle auto in centro era il primo punto del programma"
BRUNELLA TORRESIN </b>
«Scioccati». «Indignati». «Avviliti». «Traditi». Così si sentono i comitati antismog che per anni hanno lottato perché Sirio fosse acceso. «Increduli» di fronte a questo «brutto ritorno al passato». E «pronti a tornare in strada». «La limitazione della circolazione delle auto nel centro storico era il primo punto del programma della nuova amministrazione», insorge Barbara Rinaldi del comitato Al Crusel: «Che si torni indietro, è del tutto insensato, è inaccettabile, è sconcertante». «Le battaglie di tanti anni vengono dimenticate per far prevalere interessi di parte, commerciali, sulla pelle e la salute dei cittadini», denuncia Cristiana Costantini, presidente del Comitato di Strada Maggiore. «È un ricatto al quale l´amministrazione ha ceduto troppo rapidamente», dichiara Nino Pizzimenti, di Lega Ambiente. Che fare? «Torniamo in strada», annuncia il Comitato Strada Maggiore. «Valuteremo che iniziative intraprendere», assicura Al Crusel. E, aggiungono, unanimi: «spegnere Sirio nella giornata di maggior densità di traffico, nel periodo prenatalizio, nella stagione più inquinata dell´anno, significa consegnare la città al caos. Prepariamoci ad assistere di nuovo a rilevamenti allarmanti di benzene e polveri sottili». Significa «aver deciso sulla pelle dei bolognesi che vivono e lavorano nel centro storico, commercianti compresi», «a scapito della salute di quegli stessi cittadini che avevano dato preciso mandato a questa giunta di procedere in altro modo». Ai comitati che «chiedevano che Sirio restasse acceso fino alla mezzanotte», la decisione annunciata ieri suona come la peggiore delle prese in giro: «Il commercio non soffre a causa di Sirio - spiega Pizzimenti -, ma per la scarsità di risorse nelle tasche dei consumatori. E questo è un fenomeno ben più serio. Le limitazioni al traffico del centro storico sono state richieste, accettate, e si sono dimostrate efficaci. Non vedo proprio le ragioni perché si sia giunti a un accordo del genere, peggiore di ogni altra deroga finora ipotizzata. Sarebbe interessante che quest´amministrazione si ponesse il problema di interpretare non solo gli interessi dei commercianti ma anche i sentimenti del mondo delle associazioni e dei semplici cittadini che si sono ampiamente espressi in passato. Ed evitasse i soliti giri di walzer». «Occorre che i commercianti si inventino qualcosa di diverso, contro la crisi», dice Barbara Rinaldi: «questo brutto ritorno al passato è l´ennesima dimostrazione che non si è capaci di trovare un´idea nuova per la città». «Ci sembrava di aver protestato abbastanza in passato - conclude Cristiana Costantini - ma torneremo a farlo».