I comitati: \"Sciopero della spesa e scudi umani per fermare le auto\"
I gruppi anti-smog organizzazno la protesta contro la sospensione del vigile elettronico
28 October, 2005
<b>VALERIO VARESI </b>
In febbraio, alla «prima» di «Sirio» in via San Vitale, c´erano tutti a brindare con l´assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni innalzato a eroe eponimo della battaglia del centro chiuso. Ma oggi, dopo l´annuncio del sabato a entrata libera nella zona a traffico limitato, i comitati antismog, si sentono traditi da colui che avviò il «vigile elettronico» sdoganandolo dopo quindici anni di naftalina. «Amarezza e sconcerto» riassumono i tre comitati («Al Crusel», «Piazza Verdi» e «Iperput») che mossero un´azione legale contro l´ex sindaco Giorgio Guazzaloca proprio sul tema smog. «Lo strappo sarà grande - continuano i comitati - perché ‘Sirio´ è stata la conquista di un vasto movimento di persone che credeva nella possibilità di un governo della città per i cittadini». E le contromosse a quella che viene definita «un´oscena incoerenza», sarà lo sciopero della spesa. «Se i commercianti del centro pensano di fare i loro affari sulla pelle dei residenti vorrà dire che questi non saranno più loro clienti e al centro commerciale che ormai ha sostituito il Comune preferiamo quelli della periferia» concludono i comitati.
Sulla stessa lunghezza d´onda il comitato di strada Maggiore e via San Vitale che giudica «una follia» la riapertura al sabato del centro. Follia perché «la decisione coincide col periodo più difficile per l´aria di Bologna» e perché «le auto accresceranno l´inquinamento senza portare a un aumento delle vendite». Così si medita una protesta clamorosa il 5 novembre: un blocco del traffico coi cittadini schierati in strada a distribuire volantini come ai tempi della giunta Guazzaloca. Anche il comitato «San Rocco nel Pratello» critica le decisioni della giunta. «Una scelta - dice Raffaella Costi - che rischia di barattare la salute di tutti i cittadini con un probabile vantaggio economico di alcuni».
Ma al coro degli scontenti si aggiungono anche altre categorie. Protestano i taxisti della «Cotabo» e i piccoli proprietari immobiliari dell´Asppi. Per Luca Iorio, presidente della cooperativa, «si è trattato di una doccia fredda» di fronte a «un cedimento alle richieste dei commercianti». Così, mentre la categoria si organizza per varare il taxi collettivo e fornire migliori servizi, arriva l´apertura del sabato «che rischia di vanificare tutte queste iniziative». Per Enrico Rizzo, presidente provinciale di Asppi, l´apertura del sabato è «un passo indietro che abbiamo pubblicamente osteggiato, ma forse i proprietari di casa contano meno dei commercianti». Lapidario è il presidente provinciale di Legambiente Nino Pizzimenti: «Dai soci arriva una sola voce che indica sdegno e frustrazione».