\"Se spegne Sirio, noi usciamo\"
Ultimatum di Pecoraro. Fronte comune dell´Altrasinistra - da Repubblica del 06.11.2005
07 November, 2005
<b>Rc, Sole che Ride, Pdci e occhettiani cercano di trovare una posizione comune per opporsi alla strategia del sindaco
Il leader dei Verdi minaccia una crisi nella maggioranza
Mariucci: l´odg non va discusso in consiglio comunale
La Margherita: investe troppo sulla sua leadership
Luciano Nigro</B>
Se sabato prossimo Sirio si spegne, usciamo dalla maggioranza. E´ un´alternativa diretta quella che Alfonso Pecoraro Scanio presenta al sindaco Sergio Cofferati e alla sua giunta. Prima di lasciare Bologna, il leader dei Verdi, con tutti i dirigenti locali del partito, annuncia che i suoi presenteranno lunedì un ordine del giorno su Sirio. «Quello sarà l´elemento fondamentale per la nostra partecipazione ala coalizione - dice Pecoraro - un rifiuto al dialogo per i Verdi sarebbe gravissimo, inaccettabile e farebbe cadere le condizioni per la nostra partecipazione alla maggioranza». Insomma se Sirio resta noi cambieremo posizione e discuteremo anche il documento di Cofferati sulla legalità. In caso contrario «se Sirio sarà spento convocheremo immediatamente l´esecutivo e prenderemo delle decisioni». Dopo Rifondazione comunista che non accetta e vuole cambiare l´ordine del giorni o sulla legalità ecco l´ultimo rilancio dei Verdi, in crisi di immagine e di rapporti con il loro assessore. Mentre gli occhettiani del Cantiere sparano a zero sul sindaco («Il suo ordine del giorno è del tutto improprio e istituzionalmente scorretto. E la sua azione è sbagliata: rende Bologna più insicura e spacca la maggioranza») e promettono un voto sulla legalità che non sarà favorevole, ma concordato con tutta la sinistra radicale Prc, Pdci e verdi. O tutti contrari, o tutti astenuti, o tutti assenti al momento del voto.
Da un ultimatum all´altro si fanno sempre più complicati i rapporti nella maggioranza di palazzo d´Accursio. Più sgangherato il quadro dei rapporti. Il sindaco ieri ha evitato con cura di entrare in un clima nel quale ognuno sembra volersi nascondere dietro i propri polveroni. Subito dopo aver aperto ai comitati antismog, fissando un incontro con loro per il 17 novembre, Cofferati ha fatto capire di non credere che quello dei Verdi sia un autentico aut-aut («troppe subordinate e troppe tappe sul cammino») e ha risposto al segretario dei Ds che lo invitava a cercare una sintesi anche con chi attualmente non è d´accordo. «E´ il mestiere del sindaco», ha osservato Cofferati, che sembra convinto che presto il polverone si depositerà e le caselle torneranno ognuna al proprio posto.
Intanto, però, lo spettacolo della maggioranza non è dei migliori. E i rapporti tra il sindaco e i partiti dell´ala sinistra dello schieramento restano burrascosi. Due assessori sono sotto tiro, Antonio Amorosi, sconfessato dai Verdi e Maurizio Zamboni che ha firmato l´apertura di Sirio bocciata dai Verdi e dal proprio partito, il Prc. Quattro partiti con motivazioni e toni differenti e su problemi diversi sono insofferenti o minacciano di lasciare la maggioranza. A Rifondazione e Verdi, si è aggiunto il Cantiere che in consiglio è rappresentato dall´occhettiano Serafino d´Onofrio. Ieri il Cantiere ha presentato una requisitoria contro l´Odg di Cofferati firmata da Luigi Mariucci, già assessore regionale agli affari istituzionali, già punto di riferimento bolognese di Aprile, associazione vicina al correntone Ds e al Cinese, prima di essere sconfessato in un paio di occasioni proprio da Cofferati. Per Mariucci l´ordine del giorno di Cofferati è «irricevibile» e scorretto nei confronti del consiglio comunale. Ma anche nel merito per Mariucci l´iniziativa è sbagliata perché non rassicura, ma rende insicura Bologna, la fa diventare capitale italiana di lavavetri, zingari e occupatori di case e in più mette la città nella pericolosa situazione di essere un laboratorio di divisioni. Per Mariucci insomma i partiti non dovrebbero accettare la discussione sul documento sulla legalità e sbagliano i Verdi a cambiare tema di discussione con Sirio. Il Cantiere che ne condivide l´analisi, è più cauto sulle conclusioni. «Esprimeremo un orientamento non favorevole, ma lo concorderemo con tutte le forze de l´Altra Sinistra, con Prc, Verdi e anche Pdci».
Per il Pdci, ieri ha parlato Oliviero Diliberto che esprime «rispetto e stima per Cofferati», ma ritiene che «si poteva fare in modo diverso: usare il consenso e la trattativa più che la forza pubblica». Per Diliberto «non è stato un errore candidare Cofferati a Bologna, è stato un errore che Cofferati non sia messo a capo della sinistra».
E critiche al sindaco vengono anche dalla Margherita. Ernesto Carbone del circolo Toqueville rilancia una critica già formulata dal coordinatore regionale Marco Monari: «Cofferati investe troppo sulla sua leadership personale e indebolisce la coalizione».