«Vigile» spento il sabato, pronta l’ordinanza
Sfiorata la rottura tra il sindaco e i verdi - da L'Unità del 08.11.2005
08 November, 2005
<b>Adriana Comaschi</B>
Ancora fibrillazioni in Comune, alla vigilia della discussione in Giunta del documento del sindaco Cofferati sulla legalità. Protagonisti i Verdi, che la mattina vanno allo scontro sulla decisione di spegnere Sirio al sabato - l’assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni firmerà oggi l’ordinanza che lo disattiva già dal 12 novembre -, e che a sera cantano vittoria, anche se la discussione da loro proposta in Consiglio slitta a data da destinarsi. In mezzo, la mediazione dei partiti, i Ds in testa. Dunque la discussione su Sirio e quella sulla legalità, che si erano incrociate dopo l’intervento del presidente dei Verdi Pecoraro Scanio, tornano a correre su binari separati. Intanto però Zamboni fa una precisazione importante: l’ordinanza su Sirio al sabato sarà «sperimentale», altrimenti sarebbe in contrasto con altri provvedimenti sul traffico». Ai Verdi non basta, ma è dettaglio tecnico che sa molto di mediazione.
Legalità e Sirio sono i due temi che anche ieri hanno tenuto in fibrillazione la maggioranza del Comune di Bologna. Su Sirio trovata forse una via d’uscita. Il documento sulla legalità sarà in discussione oggi in giunta dove il Prc si presenterà con un maxi-emendamento
Sulla legalità invece la palla passa al Prc: che più che singole correzioni presenta oggi una sorta di “maxi-emendamento”. La Margherita schiera quattro “emendamenti”, sottoscritti da tutto il partito e portati in giunta dalla vicesindaco Adriana Scara-
muzzino e dall’assessore alla Sanità Giuseppe Paruolo.
Massima riservatezza nel Prc sul testo, limato fino all’ultimo ieri in un incontro in Comune tra il segretario Tiziano Loreti, il capogruppo Roberto Sconciaforni e Zamboni. «Andrò in giunta con l’obiettivo di sviluppare una discussione costruttiva - dice solo l’assessore -. Poi il sindaco dovrà valutare la possibilità di compiere una mediazione. Ma le conclusioni le tireremo solo alla fine della discussione».
Le linee guida rimangono quelle della nota diffusa poche ore dopo la presentazione da parte di Coffertati del suo «documento politico sulla legalità». Dunque lavorare a un diverso concetto di “legalità”, meno duro verso quelle che sono considerate espressioni di disagio sociale, con l’invito a discutere delle emergenze cittadine: dalle fabbriche in crisi al diritto alla casa. La Margherita, che del documento del sindaco dice di condividere «motivazioni, contenuto e percorso», porta invece due pagine in cui indica i punti «che ritiene importante sviluppare ulteriormente». Per dire innanzitutto che «la legge è per l’uomo», e che dunque serve «un costante riferimento alla dimensione etica che discende dalla Costituzione». Si chiede poi di «accompagnare la legalità alla sussidiarietà orizzontale», ovvero di rapportarsi al volontariato, e di richiamare «tutte le illegalità, fra cui non vi sono solo quelle che riguardano più direttamente gli immigrati»: e dunque anche «l’affitto irregolare delle abitazioni, lo sfruttamento della prostituzione, l’evasione fiscale». Infine, i Dl sollecitano il passaggio ad azioni concrete.
Ma oggi sarà anche la giornata del via ufficiale alla sospensione di Sirio al sabato. Proprio sul compromesso con i commercianti ieri si è scatenata l’offensiva dei Verdi. Cofferati convoca in mattinata i due consiglieri, Davice Celli e Roberto Panzacchi, e il coordinatore cittadino Carmelo Adagio, che prima di entrare nota: «È la prima volta in un anno e mezzo che mi incontra in questa veste, è un fatto positivo». Farete delle controproposte al sindaco? «Casomai tocca a lui farlo». Con sè portano un ordine del giorno che invita la giunta a riaccendere Sirio al sabato e prima di Natale, o perlomeno a rinviare ogni decisione dopo la riunione di una commissione che comprenda anche comitati e Quartieri. Poco più di mezz’ora e Adagio esce furente: «Il sindaco l’odg non l’ha neanche guardato, a questo punto spero nel buon senso della maggoranza. Se non riaccendono Sirio al sabato non voteremo il testo sulla legalità». Cofferati da parte sua non smorza i toni: «Ho chiesto loro di spiegarmi quali sono le loro intenzioni e non l’ho capito». I Verdi si appellano alla maggioranza? «Ma allora dovrebbero passare prima dal confronto con i partiti, e dopo in Consiglio dove siede anche la minoranza. Anzi la loro diventa un’azione ostile alla maggioranza, non mi pare infatti che così si favorisca la discussione».
Ma il pomeriggio porta consiglio. E soprattutto mette in campo la mediazione dei Ds: dal capogruppo Claudio Merighi a Caronna. Che ammonisce: «Mi pare che i Verdi abbiano una difficoltà a stare sul merito della questione. Non si può perdere di vista come questa amministrazione è stata la prima che ha effettivamente chiuso il centro alle auto». Soprattutto, spiega Caronna, «non si possono confondere piani diversi, come la legalità e Sirio. Bisogna evitare la trappola della nuova legge elettorale, che spinge i partiti a privilegiare la propria bandiera rispetto al bene della coalizione». La Quercia insomma insiste sulle ragioni dell’unità: «Ho apprezzato - nota Caronna - che il Prc abbia deciso di partecipare al dibattito sulla legalità con delle sue proposte».
Tutto cambia nel giro di un’ora. Adagio esordisce in Consiglio: «Subordiniamo la nostra permanenza nella maggioranza al ritiro dei provvedimenti su Sirio».
I Verdi oltre al proprio odg mettono ai voti anche un testo che impegna la giunta a far slittare lo spegnimento del 12. Non passa: Ds e Margherita dicono no, e non bastano i voti dell’Altra sinistra a cui si aggiungono quelli della minoranza. Dell’odg si parlerà però venerdì in commissione Mobilità, e tanto basta ad Adagio per dirsi soddisfatto: «Ci sarà quel dibattito che finora è mancata. Sirio e la legalità? Due problemi distinti». Ma Panzacchi ammette: «Io avrei evitato di porre degli aut-aut».