Scontro sullo smog. «Troppi milanesi a rischio»
Consiglio straordinario sulla qualità dell’aria. Zampaglione: efficaci i nostri interventi. Legambiente: via al pedaggio in centro e alle limitazioni per i veicoli inquinanti - da Corriere della Sera del 18.11.2005
18 November, 2005
<b>L’Istituto tumori: polveri da dimezzare per evitare 200 morti all’anno. Il Comune: ma la situazione migliora</B>
Agli antipodi. Con dati che rimbalzano come proiettili. Quelli dell’Arpa che indicano come la media mensile delle polveri sottili dal gennaio 1977 al gennaio 2005 sia inesorabilmente scesa. Quelli del professor Paolo Crosignani, esperto antismog dell’Istituto dei tumori, che solo a sentirli fai gli scongiuri e dicono che a Milano si potrebbero evitare subito 193 morti se si dimezzassero le polveri sottili da 60 a 30 microgrammi per metro cubo. Consiglio straordinario sulla qualità dell’aria. Eufemismo, per parlare dell’inquinamento che attanaglia Milano. Ieri è stato il sesto giorno consecutivo di sforamento delle soglie del Pm10. «Un’occasione persa» è il commento che si sente ripetere più spesso in aula. È vero. All’appuntamento mancava il sindaco Gabriele Albertini, impegnato a Strasburgo. Non sono mancate le critiche. Al suo posto l’assessore all’Ambiente Domenico Zampaglione. Relatori, Andrea Poggio di Legambiente, Carlo Maria Marino dell’Arpa e Crosignani per Ciclobby. L’aula lentamente, ma inesorabilmente si svuota. Gran parte della Cdl abbandona il campo. Alla fine, restano in 15. Non si possono votare le mozioni. Nulla di fatto.
Eppure la battaglia è stata dura e le proposte tante. «La situazione di Milano non è grave - tuona Zampaglione - Stiamo registrando un continuo miglioramento anno dopo anno. A Milano il rischio di morte è molto più basso della provincia di Milano e della Lombardia. Non lo diciamo noi. Lo dice il rapporto dell’Asl. Non venite a dirci che ci sono 193 morti in più». In realtà nessuno ha parlato di 193 morti in più. Crosignani ha sempre parlato di morti in meno. Quelli che si potrebbero evitare se si riuscisse ad abbassare il livello di Pm10. Questo a breve termine, se si intervenisse subito. Perché a lungo termine, se si riuscisse a dimezzare la media annuale da 60 a 30 «Si ridurrebbero i tumori ai polmoni del 30 per cento». Se non si fa niente, lo scenario è spaventoso: «A lungo termine per ogni 10 microgrammi in più - continua Crosigani - le morti aumentano del 6 per cento, le malattie vascolari del 9 e i tumori ai polmoni del 14 per cento».
Tra questi due opposti (Zampaglione e Crosignani) si sono inserite le proposte politiche. Per Poggio andrebbe messo subito in pratica il road pricing , che tanto piace al sindaco Albertini e la limitazione di circolazione degli Euro 0 diesel. L’Unione ha abbozzato una mozione che chiede la chiusura alle auto del centro storico e il divieto di circolazione in città dei Suv (come a Firenze). Il centrodestra ha replicato con il presidente della Commissione Ambiente, Giovanni Terzi: «Noi proponiamo il protocollo di Kyoto per le grandi città italiane e presenteremo un ordine del giorno al bilancio in cui chiederemo fondi per portare avanti azioni coordinate con Roma, Firenze e Treviso». Non c’è stato tempo per altro. Il numero legale mancava da un pezzo e i consiglieri se ne sono tornati a casa.