A Montecatini, verso Milano
Si sono incontrati il 19 e 20 luglio i ministri europei di energia e ambiente. Una rassegna stampa.
30 June, 2003
È terminato domenica 20 luglio l'incontro di tutti i ministri all'ambiente e all'energia dell'UE. Tutti i partecipanti alla convention interministeriale hanno ben chiaro il problema: l'abbattimento delle emissioni climalteranti, come previsto dal protocollo di Kyoto. Ma quando si tratta di proporre i metodi per raggiungere i risultati preposti, allora non mancano le divergenze. Il ministro dell'industria italiano, Marzano, ha prospettato un ventaglio di soluzioni che investe, praticamente tutte quelle ad oggi conosciute e anche qualcuna che al momento è solo in sperimentazione: risparmio energetico, metano, idrogeno, petrolio e nuovo carbone. Ma è proprio su quest'ultimo punto inevitabilmente che troverà delle resistenze. Il carbone, che Marzano ha definito "rinnovabile" andando a provocare una reazione dello stesso Ministro dell'Ambiente Matteoli, è stato accantonato quasi completamente in tutte le città italiane a causa del suo impatto ambientale, e tornare ad un suo utilizzo, seppur con tecnologie più pulite, sarebbe un deciso passo indietro. Il commissario per l´Ambiente della Ue, Margot Wallstrom lancia l'allarme: "Dieci paesi dell'Unione si stanno allontanando dai parametri di Kyoto". E l'ondata di caldo che in questi giorni sta investendo l'Italia è frutto dei cambiamenti climatici dovuti allo smog, continua la Wallstrom. E quello dell'alterazione climatica non è "solo" più un problema ambientale: l'ondata di caldo di questa estate è costata 5 miliardi di euro. Per la sopravvivenza di tutto il sistema Economico europeo è necessario porre rimedio alla situazione, che è drammatica. "Per arginare la minaccia della crescita dell´effetto serra - afferma la Wallstrom - l´Unione europea ha deciso di passare entro il 2010 dal 6 al 12 per cento di energia proveniente dalle fonti rinnovabili. Io propongo di fissare l´obiettivo 25 per cento per il 2020".