LETTI PER VOI - Le domeniche a piedi? Inutili
Secondo uno studio dell´università durante l´inverno neanche le giornate ecologiche riescono a ridurre l´inquinamento - da Repubblica del 29.11.2005
30 November, 2005
<b>I ricercatori: "Inefficaci contro le polveri più pericolose"
È stata dimostrata la presenza nell´aria di particelle ultrafini per diversi mesi.
Il bersaglio sono gli alveoli polmonari Sott´accusa i motori "common rail"
Alberto Custodero</B>
Le domeniche a piedi? Inutili. Non servono, cioè, a liberare l´aria del centro di Torino dalla nociva presenza delle famigerate micropolveri, minuscole particelle, in sigla «Pm» (dall´inglese particulated matter), prodotte soprattutto dai gas di scarico dei mezzi di trasporto e dalle emissioni degli impianti di riscaldamento. La notizia choc arriva dallo studio (sponsorizzato due anni fa dalla Regione Piemonte), di un gruppo di ricercatori universitari - coordinato dall´ordinario di patologia generale Giancarlo Ugazio - del quale fanno parte Elisa Burdino, Gianluigi Nieddu e Federico Casale. Per un anno sofisticate attrezzature al laser hanno «annusato» l´aria in 5 punti del Quadrilatero: piazzetta Madonna degli Angeli 2, piazza San Carlo 191, piazza Castello angolo via Barbaroux, via Cernaia 46 e corso Vittorio Emanuele II, 41. «I campionamenti dell´aria - è la conclusione della ricerca - nei 3 giorni precedenti e nei 2 seguenti la domenica a piedi non hanno dimostrato un significativo miglioramento sul grado di inquinamento da parte del blocco della circolazione motoristica». La novità del monitoraggio è consistita nel fatto che sono state contate le particelle sospese nell´atmosfera a seconda della grandezza del loro diametro (in millesimi di millimetro, 0,3; 0,5; 0,7; 1; 3 e maggiori di 5). E questo perché la pericolosità (ovvero la capacità di provocare malattie), dipenderebbe non dal peso totale del materiale inalato, bensì dal numero di particulated matter penetrate in profondità e trattenute negli alveoli polmonari. Il lavoro dei 4 universitari, oltre ad avere dimostrato su basi scientifiche l´inutilità, al fine di ripulire l´aria, della chiusura «ecologica» al traffico del centro cittadino, è servito anche per fare chiarezza una volta per tutte sulle micropolveri. Fino a oggi si è sempre parlato di Pm10, ovvero di invisibili particelle dalle forme più svariate (alcune concave come palline da tennis), del diametro di circa 10 millesimi di millimetro che «galleggiano» nell´aria per qualche ora. Ebbene, secondo l´équipe del professor Ugazio, non sarebbero loro - dette «grossolane» - le più pericolose, bensì quelle ancora più piccole, le fini e ultrafini, rispettivamente del diametro di 2,5 e 0,1 millesimi di millimetro, «derivate - ha spiegato il professor Ugazio - in maggior misura dalla carburazione common rail dei motori a nafta». I rilevamenti effettuati durante tutto il 2004 hanno infatti accertato che le polveri ultrafini (del diametro inferiore a 0,5, e che restano sospese per settimane o mesi), costituiscono la parte preponderante - circa il 90 per cento - del numero delle particelle sospese nell´aria che respiriamo. Il picco di queste Pm0,5 (più di 500mila per litro d´aria), è stato riscontrato nel periodo invernale, anche in occasione delle giornate ecologiche. Per capire quanto queste siano pericolose per la salute dei torinesi, basti pensare che «ogni giorno, in un individuo adulto, meno di un alveolo su mille verrebbe in contatto con una particella Pm10. Mentre in un solo alveolo potrebbero entrare centinaia di particelle ultrafini dotate di una spiccata capacità di generare malattie». Sono i bambini, in particolare - osservano gli autori della ricerca - i più esposti ai rischi delle polveri fini poiché «il sistema immunitario e l´apparato respiratorio sono ancora in via di sviluppo». L´adulto respira 13 mila litri di aria al giorno, i piccoli anche il 50 per cento in più. Ecco perché si ritiene che l´inalazione delle microparticelle da parte dei teen ager sia causa di disturbi acuti e cronici come l´asma. La ricerca ha svelato, infine, due curiosità. La prima, a proposito della qualità dell´aria nelle case: «il fumo delle bacchette odorose cinesi è risultato insignificante nei confronti dell´inquinamento domestico». La seconda, sul lavoro degli operatori ecologici che ammucchiano foglie con apparecchiature a soffio d´aria: «tali strumenti sono nocivi alla salute perché sollevano tutte le Pm sedimentate nel terreno rispedendole in aria e nei polmoni della gente».