Ma migliora la raccolta differenziata
comunicato stampa sulla presentazione del rapporto
05 December, 2005
Produciamo più rifiuti ma migliora la raccolta differenziata
È aumentata di oltre il 3,7% rispetto al 2003. Matteoli: «È ormai avviato un ciclo virtuoso per lo smaltimento e la gestione dei rifiuti e la nuova legge delega fornirà un quadro di riferimento più snello e più adatto ad affrontare le sfide del futuro»
La produzione di rifiuti urbani nel 2004, pari a 31,1 milioni di tonnellate, è aumentata di oltre il 3,7% rispetto al 2003, risultando decisamente superiore rispetto al tasso medio di crescita del precedente periodo 2000-2003, pari all'1,2%. Dopo una fase di sostanziale stabilità si assiste, dunque, ad una inversione di tendenza nella produzione dei rifiuti urbani frutto di una crescita abbastanza generalizzata tanto nelle regioni del Nord quanto in quelle del Centro-Sud, in particolare nel Centro Italia, dove l'incremento raggiunge il 5,4%; anche la produzione pro-capite risulta elevata (617kg/abitante per anno), mentre i valori più bassi si registrano al Sud (491 kg/abitante per anno).
La raccolta differenziata nel 2004 a livello nazionale raggiunge i 7,1 milioni di tonnellate, pari al 22,7%; il Nord Italia, con il 35,5%, raggiunge e supera l'obiettivo fissato dalla normativa per il 2003 (35%), mentre il Centro ed il Sud risultano ancora ben lontani (rispettivamente, 18,3 e 8,1%).
Nell'arco del quinquennio 2000-2004, si osserva una riduzione dei rifiuti avviati allo smaltimento in discarica dal 74,4% al 51,9% e una lieve crescita della quota sottoposta ad incenerimento che, dall'8,5% del 2000 passa al 9,7% del 2004. I rifiuti avviati a tale forma di gestione costituiscono, tuttavia, ancora una quota marginale del totale di rifiuti gestiti.
Questi sono soltanto alcuni dei dati emersi dalla presentazione del Rapporto Rifiuti 2005, l'appuntamento annuale con statistiche e aggiornamenti sulla produzione e gestione dei rifiuti, dagli urbani agli speciali, che l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat) e l'Osservatorio Nazionale Rifiuti (Onr) hanno presentato oggi.
Hanno introdotto i lavori il Senatore Emiddio Novi, Presidente della Commissione Ambiente del Senato e l'on. Pietro Armani, Presidente della Commissione Ambiente della Camera. Sono seguiti gli interventi di Giorgio Cesari, Direttore Generale dell'Apat, del Gen. B. Raffaele Vacca, Comandante del Ccta e del dott. Massimo FerlinI, Presidente dell'Onr.
«Questo Rapporto - ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio Altero Matteoli - fornisce un prezioso quadro informativo sia agli operatori del settore, sia ai cittadini che su un aspetto così importante delle politiche ambientali devono essere correttamente informati. Come ogni anno il Rapporto contiene luci ed ombre. Da approfondire è senz'altro l'aumento del tasso di crescita dei rifiuti urbani superiore al Pil, mentre da guardare con soddisfazione è il decremento costante dello smaltimento in discarica, che ci mette in linea con l'Europa. La raccolta differenziata, cresce, ma ancora troppo poco, anche se il nord dell'Italia ha superato il 35%. Nel complesso devo dire però che è ormai avviato un ciclo virtuoso per lo smaltimento e la gestione dei rifiuti e la nuova legge delega fornirà un quadro di riferimento più snello e più adatto ad affrontare le sfide del futuro».
«Nel corso degli ultimi anni - ha ribadito Massimo Ferlini, direttore dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti - l'Osservatorio ha sviluppato una serie di studi finalizzati all'individuazione di parametri economici e statistici che permettessero la visione nazionale del sistema di gestione dei rifiuti al fine di ottemperare alle funzioni di vigilanza. È in quest'ottica che il Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti, indicatori ambientali ed economici, ricostruisce nel suo insieme il sistema di gestione dei rifiuti urbani e speciali cercando di mostrare i livelli di produzione raggiunti nelle Province e nelle Regioni italiane attraverso l'utilizzo di indicatori in grado di svolgere valutazioni qualitative ed economiche del sistema nel suo complesso e effettuare confronti fra le diverse aree di gestione. L'analisi economica condotta ha dimostrato che il livello del costo non è comunque correlato alla complessità del sistema di gestione. Il Rapporto, inoltre, fornisce un quadro sul sistema complessivo di gestione dei rifiuti per cercare di delineare le relazioni tra il comparto degli urbani e quello degli speciali».
«Il Rapporto Rifiuti 2005, giunto alla sua ottava edizione - ha affermato il Direttore dell'Apat, Giorgio Cesari - è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati, svolta dall'Apat con lo scopo di fornire un quadro conoscitivo generale, esauriente ed omogeneo, sul ciclo di gestione dei rifiuti urbani e special. Il sistema informativo nazionale sui rifiuti costituisce un riferimento istituzionale, che dispone di una serie storica consolidata di dati, tale da consentire la verifica dello stato di attuazione della normativa ambientale e della sua efficacia e può essere considerato il più avanzato a livello europeo.
«L'Apat intende, comunque, migliorare ulteriormente il sistema di contabilità dei rifiuti e pervenire ad un monitoraggio, in tempo reale, che consenta un controllo più efficace di tutti i flussi. A tal fine, ha avviato la realizzazione del Catasto Telematico basato sulla gestione delle informazioni relative ai rifiuti da parte degli Enti preposti, mediante sistemi informatico telematici per la presentazione delle dichiarazioni