Montreal: va avanti la coalizione dei volenterosi
Legambiente e Wwf su accordo finale: l'Europa ha tenuto. Kyoto va avanti. Si ragiona sul dopo 2012 - le considerazioni di Legambiente
12 December, 2005
“Montreal e’ finita bene. Il protocollo di Kyoto andra’ avanti anche dopo il 2012 con ulteriori obiettivi di riduzione delle emissioni. L’evidenza dei mutamenti climatici che gia’ oggi colpiscono ad ogni latitudine geografica ed economica, da New Orleans all’Africa all’Europa, ha avuuto la meglio sui tentativi di bloccare la lotta per salvare il futuro dell’umanita’. Va avanti insomma la coalizione dei volenterosi”. Questo il commento del presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta e del reponsabile progetti internazionali del Wwf, Maria Grazia Midulla.
Secondo le due associazioni ambientaliste a Montreal si e’verificato un passo avanti importante. L’ostruzionismo degli Usa durante le trattative ha completamente isolato l’amministrazione Bush, che alla fine ha pero’ ceduto e aperto una finestra di dialogo. Gli Usa, principali produttori di gas serra, non hanno preso impegni vincolanti per tagliare le emissioni ma per la prima volta si sono detti disponibili a ragionare sul futuro e a svolgere un ruolo piu’attivo per frenare il riscaldamento del pianeta.
“L’Europa ha avuto un ruolo importante - hanno aggiunto Della Seta e Midulla - tenendo fermo il principio che per contrastare i mutamenti climatici bisogna ridurre secondo target vincolanti le emissioni di gas serra. La soluzione e’ dunque diminuire i consumi di petrolio e carbone e aumentare l’efficienza energetica e le fonti pulite dal solare all’eolico; al tempo stesso, per la prima volta, i Paesi emergenti hanno mostrato disponibilita’ al dialogo e a lavorare per contrastare l’effetto serra. Guardando invece Montreal dal punto di vista italiano va evidenziato l’atteggiamento ambiguo e inadempiente del governo Berlusconi: a casa nostra non ha fatto nulla per ridurre le emissioni che infatti crescono piu’ che in ogni altro Paese europeo, qui a Montreal ha ostinatamente favorito la posizione americana, qualunque essa fosse”