Non piove e respiriamo veleni
E’ stato eliminato il divieto per i motori Euro 4, ma lo stop alla circolazione sarà più lungo: dalle 9 alle 19. Oggi sarà firmato il documento con i divieti e le esenzioni che non riguarderanno però i tifosi di Juve-Empoli
18 January, 2006
Alessandro Mondo
Stop ai motori nella giornata di domenica, a Torino e nella quasi totalità dei Comuni dell’area metropolitana che - eccetto Beinasco - condividono insieme al capoluogo i provvedimenti anti-smog su indicazione della Provincia (con leggere variazioni sul tema). Compresi Nichelino e Chivasso, strenui oppositori delle targhe alterne. Dalle ore 9 alle 19 - eccezion fatta per le categorie esentate dal divieto (tra queste i motori «Euro4» a benzina e diesel purchè dotati di filtro antiparticolato) -, sulla città in deficit di ossigeno scenderà il silenzio.
La decisione di bloccare il traffico a Torino, non solo nella Ztl allargata ma su tutto il territorio comunale, è stata presa ieri mattina durante la giunta di Palazzo civico. Scelta obbligata, quella del sindaco Chiamparino, costretto a prendere atto di due realtà indiscutibili, strettamente collegate: l’assenza di precipitazioni anche per i prossimi giorni, paradossale se si considera che sul versante francese nevica copiosamente, e gli sforamenti quotidiani delle polveri sottili particolarmente nocive per la salute. La parola definitiva è arrivata dai dati forniti dall’Arpa: sorvolando sul mese di dicembre, da inizio anno non c’è giorno in cui le centraline di rilevamento non registrino valori dei Pm10 che vanno ben al di là della soglia di tollerabilità (fissata in 50 microgrammi per metro cubo); l’Indice di qualità dell’aria riportato sul sito della Provincia oscilla fra il colore arancio («poco salubre») e il viola («molto insalubre»). Anche se va detto che basta concedersi quattro passi lungo le strade per rendersi conto in prima persona di quanto sia diventata «spessa» l’aria di Torino.
La combinazione dei due fattori, a dispetto delle imminenti Olimpiadi e delle legittime preoccupazioni di quanti la domenica lavorano, si traduce nella cappa che da settimane grava sulla città: un «aerosol» di composti nocivi ai quali siamo sottoposti tutti. Ma a risentirne, oltre ai nostri polmoni, sono anche i rapporti fra Comune e Provincia: il primo deciso a garantire parzialmente la circolazione sul modello di quanto accade in altre città («non si capisce perchè a Milano gli Euro4 possano circolare durante i blocchi del traffico e a Torino no», ribadisce Chiamparino); la seconda favorevole ad uno stop generalizzato dei veicoli per garantire maggiore efficacia al provvedimento, come sostiene l’assessore Piras (Qualità dell’Aria).
Il braccio di ferro, scandito da una serie di telefonate tra piazza Palazzo di Città e via Maria Vittoria, si è chiuso ieri con un compromesso che, pur non entusiasmando nessuno, evita ulteriori frizioni. Palazzo Cisterna, che su richiesta di Chiamparino aveva archiviato a malincuore le tre settimane di targhe alterne originariamente in calendario fino alla fine del mese, ha fatto un passo indietro anche sulla deroga dei motori «Euro4»: nell’orario del blocco potranno spostarsi quelli a benzina e diesel purchè dotati di filtro antiparticolato, in aggiunta ai veicoli a metano e Gpl. Come contropartita, Palazzo Civico ha accettato di inasprire la durata del divieto: dalle 9 alle 19 invece che dalle 10 alle 18, come inizialmente previsto, con buona pace di quanti dovranno anticipare la sveglia domenicale per evadere dalla città blindata.
Questo, a grandi linee, è quello che ci aspetta questa domenica e pure la prossima, a meno di improbabili cambiamenti sul fronte del meteo. I dettagli saranno precisati nell’ordinanza emessa oggi dal Comune, subito dopo la firma del sindaco. Inutile dire che il capitolo più atteso è quello delle esenzioni tradizionalmente collegate alle misure antismog: fanno fede le richieste di spiegazioni inoltrate ai centralini del Comune, della Provincia e della Polizia municipale. Oggi ne sapremo di più, anche se da Palazzo civico anticipano la volontà di ridurre le deroghe al minimo: difficile, ad esempio, che i tifosi che domenica si recheranno allo stadio per vedere Juve-Empoli possano contare su particolari sconti. Se il dibattito sulle politiche ambientali resta aperto, i dati delle centraline sono inconfutabili: a Torino e non solo.