Smog, Formigoni chiede aiuto ai cittadini
Niente nuovi blocchi e targhe alterne: siate virtuosi, state in ufficio con il maglione - da Repubblica del 19.01.2006
19 January, 2006
Le colpe del traffico non vanno sottovalutate. E serve un vero coordinamento con le regioni padane
<b>Paolo Hutter</b>
Abbiamo tanto di quello smog che non si può buttare via niente delle varie iniziative che si fanno, anche di quelle puramente simboliche. Se quindi il presidente lombardo Formigoni intende lanciare una campagna di persuasione affinché la gente si abitui a stare in casa o in ufficio a temperature un po´ più basse non sarebbe giusto contrastarlo o ridicolizzarlo.
Ci sarebbe da discutere sulla temperatura visto che dai soli 14 gradi che non si sa come erano usciti mesi fa dalla bocca dell´assessore Zambetti come limite massimo, adesso si passerebbe addirittura a 22. Da anni sento dire che 20 sono sufficienti salvo casi particolari. Se davvero Formigoni si fa fotografare col maglione pesante in ufficio, convince i parroci a prendersela con gli eccessi di riscaldamento casalingo lasciando un po´ da parte i moralismi sessuali, lancia una campagna di educazione ambientale e riesce in questo modo a far risparmiare qualche tonnellata di micropolveri, benvenga. Dopo tanti anni di governo, e dopo essere stato il primo a bloccare il traffico sia pure di domenica contro le micropolveri (1999) Formigoni dovrebbe però sapere, anzi sa di certo, due elementari verità di qualunque politica ambientale sulla qualità dell´aria. La prima è che non c´è buon sentimento, non c´è appello, non c´è invito che possa non dico sostituire ma neanche vagamente avvicinare l´efficacia di regole stabilite e controllate, con violazioni sanzionate. È l´abc del traffico.
Pensate se là dove si vieta - a fatica- la sosta si mettesse solo un cartello che "invita" a non posteggiare. Non credo ci sia bisogno di altri esempi, senza regole blocchi divieti e sanzioni non solo non si riduce l´inquinamento ma non si riesce neanche a garantire un minimo di funzionalità. La seconda elementare verità è che il traffico è la fonte principale dell´inquinamento, che infatti è fortissimo anche d´estate nella forma dell´ozono. Le città del centro nord Europa sono molto meno inquinate pur riscaldando più di noi. Se tutti si aspettavano in queste ore una decisione di limitazione del traffico non è certo per pregiudizio anti-automobilistico.
Tra le tante proposte che si discutono - e si affossano - in questi giorni si sta trascurando una prospettiva abbastanza semplice: quella di coordinarsi maggiormente con le altre regioni padane. Si potrebbe prendere come spunto il piano antismog che stanno attuando quasi tutti gli enti locali dell´Emilia Romagna. Con l´inizio dell´anno il fermo quotidiano feriale dei non catalizzati è diventato di dieci ore e soprattutto si e´ esteso ai diesel euro 1. Al giovedì con qualche deroga si ferma tutto dalle 8,30 alle 18,30. Queste misure non straordinarie ma un po´ più effettive di altre, sommate alla tradizione emiliana che vede più bici e più metano rispetto ad altre realtà, fanno sì che le città emiliane superino i limiti per 80 giorni l´anno anziché per circa 150 come a Milano. Vale la pena di pensarci.