«Ticket a Firenze? Il prezzo giusto è tredici euro»
Lo dovrebbero pagare i 39mila automobilisti pendolari che ogni giorno entrano in città - da La Nazione del 20.01.2006
20 January, 2006
<b>di Sandro Bennucci</b>
FIRENZE — «Quanti siete? Dove andate? Un fiorino». Non ci resta che piangere, dicevano Massimo Troisi e Roberto Benigni. Un film indimenticabile. Attualissimo nella Toscana del 2006. Dove si scopre che costerebbe più entrare in macchina a Firenze che andare a farsi una pizza e una birra. L’intenzione di Palazzo Vecchio di far pagare il ticket a tutti coloro che vengono in auto da fuori provincia (pendolari, visitatori occasionali, turisti) ha indotto l’Irpet (l’Istituto regionale per la programmazione economica) a sfornare uno studio molto serio ma dal risultato scioccante: ogni auto che sbarca quotidianamente in città provocherebbe danni valutabili in 3 euro alla salute dei fiorentini. Colpa dell’emissione delle polveri sottili, le Pm10.
Se poi si volessero aggiungere i costi sociali dovuti a incidenti, inquinamento acustico e congestione del traffico, il danno salirebbe a 13,5 euro.
Patrizia Lattarulo, ricercatrice di provate capacità soprattutto nel settore delle infrastrutture, spiega di aver basato i suoi calcoli su valutazioni oggettive. Partendo dalle stime che, per Firenze, indicano in 215 milioni di euro (nel 2002) il valore attribuibile alla riduzione nell’aspettativa di vita, ai ricoveri e alle altre conseguenze per la salute determinate dalle polveri sottili. E considerato che ogni anno entrano in città 39 mila veicoli per motivi di studio o di lavoro provenienti dai comuni limitrofi, ma anche da Arezzo, Grosseto e dalle altre province della costa, ecco che che si arriva alle cifre citate. Appunto i 3 euro e i 13,5 euro. Capaci — ma questo l’Irpet non lo dice — di far salire, mettiamo, a 15 euro al giorno l’eventuale ticket con le spese di esazione e d’installazione del mega impianto telematico che dovrebbe vigilare sui confini di Firenze.
E’ chiaro che se dovesse passare un principio di questo tipo tutti i comuni, toscani e non toscani, potrebbero alzare una nuova cinta daziaria. Appunto: «Quanti siete? Dove andate?».
Ma lasciamo da parte le considerazioni e torniamo alla ricerca. Che risponde anche alla domanda su come dovrebbero essere utilizzate le somme ricavate dal ticket. Sarebbero 37 milioni di euro nel primo caso (cioè col ticket a 3 euro) e 170 milioni di euro nel secondo (col ticket a 13,5 euro), da impiegare nel risanamento ambientale o per il miglioramento delle condizioni di trasporto urbane. In ogni caso cifre non trascurabili, dice la dottoressa Lattarulo, tenendo conto che l’Ataf, nel 2001, ha riscosso ricavi, dal traffico viaggiatori, per 30 milioni di euro. E che l’incasso della Firenze Parcheggi è stato di 16 milioni di euro nel 2004.
Ma chi è che «invade» Firenze in auto tutti i giorni? Palazzo Vecchio vorrebbe far pagare solo chi arriva da fuori provincia. Lo studio dell’Irpet, però, cita l’afflusso dai comuni vicini: circa il 30% della popolazione di Scandicci; il 26% di quella di Sesto Fiorentino; il 34% di Bagno a Ripoli; il 20% di Campi Bisenzio. In fondo alla classifica i pratesi (5,5%), che dovrebbero essere gli unici a pagare.
La dottoressa Lattarulo osserva poi una contraddizione: tutte le funzioni importanti (polo fieristico compreso) sono all’interno dei viali, così come i parcheggi e gli snodi. Bisognerebbe cambiare Firenze per rendere plausibile il pagamento. Si aggiunge che il modello fiorentino sarebbe Londra. Ma al di là della Manica esistono: metropolitane, funzionali ferrovie locali, i mitici bus rossi.