Reazioni e considerazioni a Firenze
( da pagine fiorentine di Repubblica)
25 January, 2006
Pagina III - Firenze
E il gelo cambiò il nostro stile di vita
In arrivo giro di vite sul calore in casa:"Ma nessuno farà i controlli"
Ieri zero gradi ma a causa del vento la percezione corporea era di -8/9
Il Comune spera che nell´ordinanza siano confermate le deroghe
"L´appello del ministro non serve, occorre un rinsavimento generale"
pannelli Per Del Lungo i pannelli solari sarebbero un toccasana per le famiglie
caldaie In città ce ne sono 180mila il 90% delle quali in case private: difficile fare verifiche
sanzioni Chi viola gli orari rischia sanzioni che vanno da uno a cinque milioni di vecchie lire
prefetto De Martino ha convocato un summit sulle misure di risparmio energetico
MARIA CRISTINA CARRATU´
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C´E´ poco da fare. Contro il freddo che incalza (dopo gli zero gradi di minima di ieri, con una percezione corporea di meno 8-9 causa vento, per oggi, oltre a un aumento delle massime, è previsto un´ulteriore calo delle minime, e per domani e venerdì nevicate sopra i 150 metri), e la crisi energetica che si annuncia, non resta che cambiare stile di vita. Doppi vetri alle finestre, termosifoni spenti dove non si soggiorna, lampadine a basso consumo, tempo ridotti di cottura dei cibi, docce al posto dei bagni in vasca. E poi pannelli solari, impianti fotovoltaici, spostamento dei consumi nella fascia serale, per sgravare le centrali di giorno. Quelle che sembravano fissazioni da apocalittici, si avviano a diventare pratiche di tutti. Il ministro per le Attività produttive l´aveva annunciato, e ieri sera il consiglio dei ministri ha stabilito con un decreto la riduzione di un grado delle temperature per gli ambienti rispetto al tetto massimo (20 gradi, più 2 di tolleranza) già fissato dalla legge, e di un´ora rispetto alle fasce orarie di ogni zona (ma con l´esclusione di ospedali, cliniche, case di cura, centri per anziani, scuole). E così, l´ordinanza anti-gelo emanata appena due giorni fa dal sindaco Leonardo Domenici (per portare a 16 il monte ore quotidiano del riscaldamento domestico dalle 12 previste per la fascia climatica di cui fa parte Firenze), e da tenere in vigore fino al 30 gennaio, alla luce delle novità dovrà già da oggi, dice l´assessore all´ambiente e alle politiche energetiche Claudio Del Lungo, «essere ritirata, o adeguata. Una nuova assurdità del governo: fa più freddo? Che si abbassino ancora i termosifoni». Si tratterà comunque di verificare se il nuovo decreto lascia o no intatta quella parte della normativa esistente che prevede deroghe in casi particolari, cui aveva fatto riferimento l´ordinanza del sindaco. In tal caso, infatti, dice Del Lungo, «resterebbe possibile mantenere un aumento della fascia oraria, magari abbassando il limite della temperatura massima anche oltre i 19 gradi: 18, in una casa, sono più che sufficienti».
E intanto, per domani, giovedì, il prefetto Andrea De Martino ha convocato la conferenza permanente incaricata di concertare a livello provinciale le «misure di contenimento energetico» previste dal Dpr 412, che appunto regola l´uso degli impianti termici, composta dai responsabili degli uffici periferici della amministrazioni dello Stato e aperta agli enti locali e ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori. Obiettivo: capire quali disposizioni emanare a livello locale per contribuire a ridurre i consumi alla luce del nuovo decreto. Ma soprattutto, come controllare che le norme vengano rispettate. Sulle restrizioni grava infatti una pesante ipoteca: quali margini concreti di intervento, ovvero quali possibilità di sanzione, esistono in caso di violazioni? «Non siamo uno stato di polizia» ha detto ieri il ministro Scajola, «rispettare le norme è dovere civico». «Ridicolo» dice Del Lungo, «senza sanzioni, tutto diventa inutile». La legge 10 del ´91, che è lo sfondo normativo del Dpr 412, prevede precise sanzioni - da un milione a 5 milioni di vecchie lire - per la violazione degli orari dei riscaldamenti e dei limiti delle temperature, ma a Firenze ci sono circa 180 mila caldaie, nel 90 per cento dei casi private e il controllo, che spetterebbe al Comune, «già ora» dice Del Lungo, «è di fatto impossibile». E se nulla cambierà adesso, anche l´appello del ministro a ridurre la temperatura «resterà una pura dichiarazione di intenti». Non resta che sperare in un rinsavimento collettivo causato dall´aumento delle spese, che sarà inevitabile. «Una vera e propria assicurazione sulla vita» dice Del Lungo, sarebbe, per una famiglia, l´installazione di pannelli solari per l´acqua calda, o di impianti fotovoltaici per la produzione di energia, ostacolati però, in città come Firenze, dai vincoli della soprintendenza. E proprio con «l´assenza di una seria politica energetica dei governi» se la prende la Federconsumatori: «Assurdo far pagare di nuovo tutto solo alle famiglie» dice il presidente Romeo Romei, che domani sarà anche lui in prefettura. «Risparmiare energia è possibile, ma bisogna che la gente sia messa in grado di farlo. Siamo il paese del sole, ma non ci sono incentivi per i pannelli solari, l´Iva sul metano da riscaldamento è del 20% pur trattandosi di un servizio di pubblica utilità, i Comuni metanizzati, che non raggiungono mai tutti i punti dei loro territori, costringono le famiglie escluse a ricorrere al bombolone senza gli sconti previsti invece nei Comuni privi di metano». E dunque, dice Romei, «si riducano prima i costi delle famiglie, e poi si chieda di collaborare al risparmio energetico. Sennò, non si ha il diritto di pretendere nulla e ogni campagna sarà inutile».