LETTI PER VOI - "Censura Nasa sull´effetto serra"
Lo scienziato Hansen legato all´ente spaziale accusa sul New York Times la Casa Bianca: non vuole che la gente conosca il pericolo reale. Da La repubblica del 30.01.2006
30 January, 2006
<b>Il massimo esperto del clima: mi impediscono di lanciare l´allarme
ARTURO ZAMPAGLIONE </b>
NEW YORK - Per quasi trent´anni James E. Hansen ha lavorato alla Nasa, diventando il massimo esperto di questioni climatiche dell´agenzia spaziale e non perdendo occasione per denunciare i pericoli dell´effetto serra. Ma dal mese scorso lo scienziato americano è finito nel mirino della Casa Bianca, che cerca di zittirlo perché le sue tesi sono agli antipodi di quelle di George W. Bush.
«Vogliono censurare le notizie date al pubblico», denuncia ora Hansen con un tono (e un look) da Indiana Jones. E aggiunge: «Io non ci sto. Continuerò a dire la mia, anche perché nello statuto nella Nasa è scritto chiaramente che uno dei nostri obiettivi è di conoscere e proteggere il pianeta».
Rilanciato ieri da un articolo di prima pagina del New York Times, il caso Hansen conferma che i rapporti tra l´amministrazione Bush e il mondo dell´informazione stanno prendendo una piega inquietante. Negli ultimi cinque anni ci sono stati innumerevoli episodi di malcostume e strumentalizzazione.
Hansen, che è un fisico di 63 anni, dirige le simulazioni computerizzate del clima al Goddard Institute for space studies di Manhattan.
All´interno della struttura nazionale della Nasa, Jim - come lo chiamano amici e colleghi - dipende da Franco Einaudi, un torinese, responsabile delle esplorazioni Terra-Sole. E proprio Einaudi spiega al Times che l´offensiva contro lo scienziato non è stata formalizzata in un ordine di servizio, o in un documento ufficiale, ma non è per questo meno grave.
Fino al 2004 Hansen era molto stimato alla Casa Bianca. Fu persino invitato un paio di volte dal vicepresidente Dick Cheney per alcune riunioni sui cambiamenti del clima. Ma alla vigilia delle ultime elezioni si lamentò pubblicamente, in un discorso all´università dell´Iowa, per le pressioni del governo subite dai ricercatori e annunciò - pur non avendo mai avuto un ruolo politico - il suo voto a favore del democratico John Kerry. I repubblicani se lo legarono al dito.
Alla fine dell´anno scorso Hansen tornò alla carica: in un discorso del 6 dicembre alla American geophysical union ammonì che senza una leaderhsip degli Stati Uniti i cambiamenti climatici avrebbero trasformato la Terra in «un pianeta diverso». Una settimana dopo, il 15 dicembre, informò il pubblico che, secondo i rilevamenti meteorologici della Nasa, il 2005 era stato l´anno più caldo in almeno un secolo, probabilmente a causa dell´effetto serra.
Di qui il tentativo delle gerarchie della Nasa di mettergli il bavaglio, imponendo un esame preventivo da parte dell´ufficio stampa di tutti i suoi articoli e dei comunicati messi sul web, oltre a nuovi limiti per le interviste alla stampa. «Se continui a dire queste cose ci saranno conseguenze severissime», gli avrebbe detto un funzionario con tono minaccioso.
«Sono regole di buon senso, per evitare di dare al pubblico l´impressione che alcune posizioni siano quelle ufficiali della Nasa», si giustifica Dean Acosta, vice-responsabile per le relazioni esterne dell´agenzia spaziale. Ma i colleghi di Hansen nella base di Houston, nel quartiere generale di Washingon e nell´istituto di Manhattan, sono convinti che si tratti di qualcosa di più di una semplice procedura amministrativa. Anche perché risulta che analoghe pressioni siano state fatte anche in altre agenzie che si occupano di ambiente, come la Noaa (National oceanic and atmosferic administration) o in ministeri come quello degli interni.