Un possibile buon esempio di sussidiarietà
Intervista a Emilio D'Alessio, Assessore all'Ambiente del Comune di ancona e Presidente del Coordinamento nazionale Agende 21 Locali Italiane
01 February, 2006
<b>Presidente, un documento definito deludente, senza obblighi normativi?</b>
Sgomberiamo il campo dagli equivoci: la commissione non ha poteri diretti sugli Enti Locali, ma deve rivolgersi al Governo Centrale.
Detto questo ci sono state delle resistenze da parte di alcuni Paesi che già avevano attivato dei piani di gestione dell'ambiente.
<b>Una resistenza dovuta a cosa?</b>
Innanzitutto all'eccessivo sovrapporsi di piani, che rischiano di essere in contrasto gli uni con gli altri.
<b>Il risultato è un documento annacquato...</b>
Si, non è negabile: dalla direttiva prevista inizialmente, si è passati a una comunicazione. Ma nell'Europa a 25 sarà inevitabile che certi documenti siano annacquati: la disparità fra primi e ultimi è enorme. Alcune azioni sarebbero impraticabili per gli ultimi, mentre altre sarebbero riduttive per i primi...
<b>Cosa c'è di positivo in questo documento?</b>
Innanzitutto c'è un trend positivo: è riscontrabile una sempre maggior attenzione alle tematiche dell'ambiente urbano.
Ora la palla è in mano ai Governi nazionali.
Questo documento, se le indicazioni contenutevi saranno rispettate, potrà essere un ottimo esempio di sussidiarietà.
<b>E in Italia cosa succederà?</b>
Sarebbe interessante, soprattutto in questa fase di campagna elettorale, capire le posizioni dei due schieramenti. sarebbe necessaria una visione strategica complessiva, che al momento, purtroppo, non vedo palesata in nessuno dei due schieramenti.
Non richiediamo un Ministero dell'Ambiente Urbano (sebbene in alcuni Paesi Europei già esista), ma una struttura dedicata che possa colmare il vuoto attuale.