Giochi, Wwf e Legambiente danno la sufficienza
Superato l´esame ecologico. Benedetto: "Sottovalutata la pessima qualità dell´aria". Ma il trampolino e il bob sono "due cazzottoni in faccia"
09 February, 2006
SARA STRIPPOLI
Le Olimpiadi in bianco e quelle in nero. Gli aspetti positivi e quelli negativi. A bilancio non ancora ultimato, il voto assegnato a Torino 2006 dal Wwf è sufficiente. Con gravissime lacune definite «cazzottoni in faccia», come l´impianto di bob e del trampolino per il salto con tre ulteriori trampolini per l´allenamento non previsti e non necessari. Due aspetti molto critici come l´innevamento artificiale e l´enorme quantità di energia andata in fumo con il braciere (8mila metri quadrati di metano all´ora, il gas che serve a riscaldare un paese di 3500 abitanti per un anno). Altre scelte sono invece del tutto condivisibili: la suddivisione in tre parti del villaggio olimpico (Torino, Sestriere e Bardonecchia); lo sforzo fatto per utilizzare strutture già esistenti (Le Torri Med e Valtur a Sestriere, la vecchia colonia a Bardonecchia, Torino Esposizioni, il Palavela, il Palazzetto del Ghiaccio); la coerenza con il piano regolatore e i principi di bioarchitettura per il Villaggio Olimpico di Torino; il rafforzamento del sistema trasportistico pubblico; le certificazioni ambientali e i piani di sostenibilità. Non altrettanto positiva la valutazione sugli aspetti gestionali: scarsa trasparenza sugli atti del Toroc, l´etichetta di «grande evento» che come conseguenza porta con sé una forte propensione alla deroga rispetto alle leggi ordinarie. Numerose le norme, quindi, che a Torino come altrove hanno avuto deroga anche sui contratti di appalto. E per il futuro il Wwf chiede al Cio di riflettere su alcune proposte in vista dei prossimi eventi sportivi di interesse nazionale. Altro suggerimento per il passaggio di testimone ai futuri eventi olimpici la modifica delle regole che «impongono la realizzazione degli impianti e delle strutture in contesti territoriali stretti, passando dal concetto di città ospite a quello di "stato ospite". Perché non pensare ad esempio a una candidatura congiunta di Roma e Milano per il 2016 per valorizzare i numerosi impianti già presenti?
Un messaggio anche per la Città: «Non si è messo molto l´accento sull´inquinamento dell´aria - ha ricordato Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del Wwf Italia - Da quello che sappiamo si sta già oltrepassando il limite di 35 sforamenti sul livello di 50 microgrammi fissato dalla Unione europea».
Nel dibattito ambientale è intervenuta pure Legambiente: «I Giochi sono un grande simbolo di pace e di dialogo, ma si è persa l´occasione di fare le prime Olimpiadi ecologiche», ha detto il presidente Roberto Della Seta. E la presidente di Legambiente Piemonte Vanda Bonardo ha aggiunto: «Visto il loro costo elevato, oltre 3 miliardi di euro quasi tutti a carico dei contribuenti, queste Olimpiadi dovevano servire al futuro di Torino e del Piemonte. Così non è stato». Per l´associazione ambientalista è comunque positivo che «per la prima volta nella storia delle Olimpiadi la scelta sia caduta su una grande città». In questo modo si consente di ridurre l´impatto ambientale».