L'abroghiamo?
Elettrodotti sì, elettrodotti no? Il dossier di Eco dalle Città per far luce sul referendum nascosto
01 June, 2003
Elettrodotti sì, elettrodotti no. Non ne parla (quasi) nessuno, ma il 15 giugno, oltre all'articolo 18, ci si potrà anche esprimere su un altro problema: l'abolizione della servitù coattiva per il passaggio degli elettrodotti. In pratica il sì a questo secondo referendum - promosso da Rifondazione Comunista e Verdi - abolirebbe il Regio Decreto del '33 che impone l'espropriazione coatta di terreni al fine di costruirvi elettrodotti. Recita il decreto: «ogni proprietario è tenuto a dar passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche aeree e sotterranee che esegua che ne abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l'autorizzazione dall'autorità competente». Dunque la sua abolizione annullerebbe l'obbligo per i proprietari di terreni di dare il passaggio alle condutture elettriche. La vittoria del sì, pur non impedendo la costruzione di nuovi centrali, la renderebbe comunque più difficile, rendendo obbligatorio il ricorrso a altre procedure, come l'esproprio, con tempi più lunghi e costi più alti rispetto a quelli della servitù coattiva. Uno dei pochi giornali a dedicare spazio all'argomento è Libertà di Piacenza. Vi proponiamo il loro dossier: