Consumi, emissioni e vendite
Esiste un mercato dell'auto "virtuoso"?
01 June, 2003
di Massimo Cerrato Eco dalle Città presenta un'analisi dei consumi, basata sulla classifica stilata dalla rivista "Quattroruote" apparsa sul numero di marzo 2003, nella quale vengono considerate le principali autovetture immatricolate durante l'anno 2002. È necessario precisare che il dato è fornito da questa pubblicazione è razionalizzato "per modello" mentre le differenze di consumo variano in funzione della motorizzazione. Se ne deduce che le vendite ed i relativi rapporti, seguono quindi una legge di mercato, dettata dalla regola non scritta, di un pubblico che bada di più all'immagine trasmessa che non a contenuti di tipo ambientale. Vi è ancora da aggiungere che i dati sono forniti dalle case automobilistiche, secondo le prove svolte nelle condizioni atmosferiche tipo (si tratta di standard di pressione, umidità e temperatura posti come base di misura secondo la normativa internazionale), pertanto soggette a variazioni legate alle condizioni atmosferiche, ma non solo: lo stile di guida, la capacità di rotolamento del pneumatico e molti altri fattori fanno si che i dati "ufficiali" non siano linearmente confrontabili con le condizioni di impiego del cliente finale. Fatte le dovute premesse, si può vedere che la Fiat Punto - al primo posto della classifica di "Quattroruote" - considerando i consumi minimi, si pone, nella classifica da noi stilata, al secondo posto dopo la Opel Corsa (0,4 l/100KM in meno); ma la Fiat Panda (la seconda in classifica su Quattroruote) offre consumi decisamente superiori. Questo fattore non può essere unicamente determinato dalla potenza: ragionando sull'equivalenza maggiore potenza = minore difficoltà all'avanzamento, i 4 CV di differenza tra Fiat Panda e Opel Corsa non sarebbero comunque sufficienti a giustificare la differenza di consumi. Il dato più interessante, si legge però sulla valutazione del percorso extraurbano: la differenza tra le auto più esose e quelle più parche nei consumi, è pari a circa un litro; anche prendendo in considerazione autovetture di dimensioni e cilindrata di molto differenti. È quindi evidente che oggi non appare più giustificabile l'affermazione autovettura piccola = bassi consumi: entrano in gioco altri fattori. Giunti a queste conclusioni, seppure si calcolasse il rapporto emissioni/consumi, la differenza apparirebbe minima. Si tenga comunque presente che non è valida l'equivalenza consumi X = emissioni Y, anche se possibile su base teorica. Dal punto di vista chimico, infatti, perché un componente si trasformi in un terzo, è necessario associarne un secondo, nel rapporto necessario alla combinazione di ogni elemento presente in entrambi: tale rapporto si definisce titolo stechiometrico. Per le benzine il rapporto standard con l'aria è di 15 a 1. Variandolo, però, si possono ottenere minori consumi o maggiore potenza: i gas di combustione presentano rispettivamente più O2 libero oppure CO2 e CO (quest'ultimo assente se si utilizza una marmitta catalitica del tipo trivalente in perfette condizioni di utilizzo). Differente è invece il discorso al riguardo dei motori a gasolio, dove il titolo stechiometrico è decisamente inferiore: dati alla mano (fonte "Libretto uso e manutenzione Fiat Brava") le emissioni di CO2 (il principale gas serra) per un motore a tecnologia common rail sono mediamente inferiori del 50% rispetto ai motori a benzina di pari cilindrata. Purtroppo in questa valutazione non è possibile prendere in considerazione i PM10: oggetto di un intenso studio da parte dell'OMS e forse in parte causate dalle marmitte catalitiche. Sul sito www.arpat.toscana.it è ben evidenziato quali siano i rischi per la salute di queste polveri, le quali non hanno nulla a che vedere con il pulviscolo atmosferico, in quanto costituite da metalli diversi. Si veda in merito il sito www.esemir.it , dove si mostrano i risultati dei prelievi eseguiti presso Castiglione Olona (VA), a 70 m dalla SS Varesina; infatti queste sono talmente leggere che si propagano a lunghe distanze, trasportate pure dai venti in quota.