Una gigantesca nube di smog
Pm10 dai Tir sull´Autosole, allarme di Legambiente - da Repubblica del 02.03.2006
02 March, 2006
I camion producono polveri fini pari a 227.500 vecchie auto
Ogni giorno nel tratto fiorentino dell´A1 ne passano fino a 19mila
"L´inquinamento non è prodotto solo dal traffico urbano"
Proposto un tavolo comune tra enti locali e Società Autostrade per cercare soluzioni
Tra le proposte: limiti di velocità e la riforestazione dei tratti vicini alle città
Tutto intorno alla città, c´è un´altra città fatta di smog. Una cintura che i fiorentini non vedono e non percepiscono come inquinante, ma che produce sostanze pericolose, soprattutto polveri fini, pari a quelle sputate dalle marmitte di 227.500 auto non catalizzate. E´ l´autostrada A1 la responsabile di questa nuvola nera che circonda Firenze. Una cintura che rischia di diventare una catena per la città, dal punto di vista della salute, dopo la sua espansione con l´arrivo della Terza corsia. A lanciare l´allarme è Legambiente Toscana. E´ sua la stima della produzione di smog dai mezzi in circolazione sull´A1.
«I mezzi pesanti a diesel, come Tir e camion - hanno spiegato Piero Baronti e Maurizio Da Re di Legambiente Toscana - sono i maggiori produttori di polveri sottili, le cosiddette Pm10. Secondo i dati più recenti forniti dalla Regione, nel solo tratto fiorentino dell´Autostrada del Sole, circolano in media dai 16 ai 19 mila camion il giorno che contribuiscono in maniera pesante all´inquinamento della piana di Firenze». Per arrivare a calcolare la produzione di sostanze inquinanti, Baronti e Da Re hanno utilizzato le stime dell´Arpat (l´agenzia ambientale toscana) sui vari tipi di motori e di combustibili usati: «Un Tir euro 1, molto comune sulle nostre strade, produce Pm10 quanto tredici auto non catalitiche. Occorre capire che lo smog nelle nostre città, contro il quale si fanno i blocchi, non dipende unicamente dal traffico urbano, ma anche da quello autostradale che passa vicino ai centri abitati». Da qui la considerazione che i blocchi del traffico, non intercettando i mezzi in circolazione sulle autostrade, non sono sufficienti a ridurre queste emissioni che, secondo stime della Regione Toscana, nel 2000 erano pari a 734 tonnellate di polveri (sommando tutti i mezzi in circolazione sulle tre autostrade toscane). Da Re e Baronti propongono quindi di individuare, attraverso protocolli ed accordi tra Regione, Comuni, società autostradali e ministeri dell´ambiente e delle infrastrutture, nuove proposte, come limiti di velocità più ridotti per i veicoli pesanti per la riduzione delle emissioni di Pm10 dei diesel, interventi di riforestazione in aree vicine ai tratti autostradali e in corrispondenza degli svincoli, filtri e ventilazione nelle gallerie, esistenti o in costruzione, asfaltatura in grado di assorbire le polveri, erogazione del metano e Gpl nelle aree di servizio, incremento di autovelox per il controllo della velocità e quindi per la riduzione del consumo di carburante, verifica e possibile revisione del sistema dei pedaggi per una loro diversificazione a favore dei mezzi meno inquinanti. «Sarebbero importanti anche degli accordi a favore di interventi in ambito urbano – hanno concluso Baronti e Da Re – come il co-finanziamento di progetti per il ricambio ecologico dei veicoli oppure per iniziative a favore del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile».
Di terza corsia fiorentina si è discusso anche in parlamento, dove il vice ministro Ugo Martinat ha rassicurato l´onorevole Riccardo Migliori (An) che «il progetto definitivo per la realizzazione della terza corsia autostradale nel tratto Firenze Sud-Incisa dell´A1 contiene tutti gli interventi di tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini, compatibilmente alla presenza limitrofa di una infrastruttura autostradale». Migliori aveva presentato una interrogazione al ministro perché il tratto fiorentino, soprattutto nella zona di Bagno a Ripoli, passa vicino a zone abitate e all´ospedale. L´esponente di An aveva chiesto al governo anche se sarebbero state prese in considerazione le proposte arrivate dagli stessi abitanti, come una nuova galleria a protezione dell´ospedale di Ponte a Niccheri. La risposta è stata negativa: «L´Anas ha fatto sapere che è previsto che il tracciato in vicinanza dell´ospedale sarà adeguato, migliorando la sicurezza della tratta e predisponendo ogni misura atta a ridurre gli effetti ambientali - ha detto Martinat - ma soluzioni, quale la galleria, sono di fatto non percorribili per questioni di carattere tecnico ed ambientale».
(m.f.)