Micropolveri assassine: l'indagine dell'Arpa su sei città italiane
Sembra più nocivo lo smog del sud
01 June, 2003
Smog assassino. Al sud più che al nord, le micropolveri sono responsabili in media dello 0,9% delle morti per cause naturali nelle città italiane. Lo rivela l'indagine "Metanalisi Italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico", di prossima pubblicazione su Environemntal Health Perspectives, coordinata dall'università di Firenze con la collaborazione dell'Arpa (l'Agenzia di protezione ambientale) del Piemonte. Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma e Palermo: questo il sestetto indagato dagli esperti attraverso la valutazione della relazione tra i livelli giornalieri degli inquinanti atmosferici (Polveri - PM10 -, biossido di azoto, anidride solforosa, ossido di carbonio, ozono) e gli eventi sanitari rilevanti, quali la mortalità (totale, cause cardiache, cause respiratorie) ed i ricoveri ospedalieri (cause cardiache e respiratorie) nel periodo 1990-1999. I risultati? Allarmanti: con l'aumentare della concentrazione degli inquinanti, anche al di sotto dei livelli di attenzione, aumenta il numero di persone affette da disturbi per la salute e non esiste una concentrazione al di sotto della quale non esistono effetti sanitari. Ma attenzione: l'aumento di 10 ug/m3 di Pm10 provoca incrementi diversi della mortalità, a seconda delle città considerata, con un gradiente nord-sud. L'effetto letale dell'inquinante è più pronunciato al sud, in particolare a Palermo, dove l'incremento percentuale della mortalità è dell'1,77% per ogni 10 microgrammi in più, mentre a Milano si ferma allo 0,51% ed a Torino allo 0,66%.Si direbbe che lo smog uccide più al sud che al nord ma in realtà non è così dato che le medie annuali di concentrazioni di PM 10 sono più alte nella Pianura Padana e a Firenze Questi risultati concordano con analoghe indagini su numerose città condotte negli Stati Uniti ed in Europa. Ma le stime di rischio nelle città italiane sono più elevate. I risultati della metanalisi sugli effetti delle polveri sottili condotta in 29 città in Europa (comprese Milano, Roma, Torino), pubblicati sulla rivista "Epidemiology", ha infatti mostrato che gli effetti più elevati sono stati riscontrati nei paesi del mediterraneo, e tra questi proprio nelle città italiane. Il motivo? "L'inquinamento urbano in Italia è particolarmente pericoloso non solo per via dei fattori climatici e di diverso stile di vita che aumentano i livelli di esposizione della popolazione, ma anche per colpa della tipologia delle emissioni nel nostro Paese, in particolare quelle derivanti dai veicoli diesel, che potrebbero giocare un ruolo rilevante", si legge nella relazione.