L´emergenza inchioda il Comune sono emersi i ritardi dell´Asìa
La struttura deve adeguarsi. Un enigma la scelta del sito per l´inceneritore di Salerno. Il capo della Protezione civile "Dovete fare di più Il Commissariato ha fatto miracoli" - da La Repubblica del 30.03.2006
30 March, 2006
Il capo della Protezione civile ha mitigato con cortesia istituzionale la verità. «Il Commissariato ha fatto miracoli. Altre strutture devono adeguarsi. Bisogna contare su un sistema di smaltimento a livello comunale che deve essere efficace». Non va oltre. Ma l´altra sera, secondo piano della prefettura, Bertolaso ha inchiodato il Comune. Il sindaco Iervolino era con l´assessore Di Mezza. «Se volete che il Commissariato si prenda le colpe, siamo pronti anche a questo», si è offerto lo staff di Bertolaso, con una disponibilità imbarazzante. Il Comune deve fare di più, questo il messaggio. Né si può dimenticare la giunta Bassolino, assessore prima Di Palma poi Paolucci. La raccolta dei rifiuti era un modello. Fu il primo segno di svolta dopo le tangenti, i folcloristici disservizi dei netturbini comunali, la giungla dei privati, gli appalti decisi nelle pause di Montecitorio e comunicate per telefono al consiglio comunale di Napoli, che tempi. Fu scoperto dai pm Cantelmo e Quatrano un sistema che andava rimosso. Varata nel ´99, l´Asia (Azienda speciale igiene e ambiente) opera da giugno 2000, tre anni diventa Spa. Prometteva molto, Illuminato Bonsignore l´ha diretta tra polemiche sempre soffocate, ma l´Asia non si è sviluppata. In parallelo, qualcosa cambiava in Campania: un piano regionale sui rifiuti, la chiusura delle discariche, l´avvio dei centri di raccolta. L´Asia invece è rimasta come ai tempi degli sversatoi: lo stesso camion compattatore raccoglie l´immondizia e la porta ai cdr. È qui il nodo dell´ultima crisi. Con le discariche, bastava scaricare nelle buche. I cdr invece trattano i rifiuti, hanno dei tempi e dei volumi obbligati, se sono al massimo bisogna attendere. L´interruzione dei rapporti con la Puglia li ha sovraccaricati, costringendo i 150 camion a mettersi in fila. Attese fino a 48 ore.
Che cosa è mancato? Disciplinare i flussi. Occorreva quindi una dozzina di spazi (centri di trasferenza) per depositare il materiale in attesa e non tenere i camion carichi in sosta davanti ai cdr. A Napoli ce n´è appena uno, lo spazio dell´Icm. Assorbe 900 tonnellate. Napoli ne produce 1700. Vale quindi per metà della raccolta di un giorno. E il resto? Riapre le porte Taranto, e per ora passerà l´emergenza, senza incidere sul voto del 9 aprile. Dopo le elezioni, la nuova giunta dovrà capire come Milano (Amsa) e Roma (Ama) abbiano fatto meglio. Tra l´altro, hanno esteso la loro attività alla provincia, in uno scambio di doppio interesse. L´azienda del capoluogo dà servizi, mezzi, esperienza, ma nel Comune trova anche degli spazi utili per regolare i suoi flussi.
Coltiva molti dubbi il contenzioso aperto con il Commissariato. L´Asia paga le quote attuali, non il pregresso, una sessantina di milioni. Sostiene di aver subìto danni da ritardi e attese. I camion costano. Il caos rifiuti per le aziende di trasporto è una fortuna, per gli autisti lavoro straordinario ma anche molto stress.
La soluzione dell´emergenza è ancora lontana. Passa attraverso gli inceneritori. Il piano ne prevede almeno tre. Per il primo, i lavori sono sospesi, come chiedeva il senatore Tommaso Sodano, unico parlamentare presente ieri in prefettura. Inutile andare avanti se arriva una nuova società dopo di Fibe, e dovrà eseguire per 45 milioni di euro 27 modifiche al suo discusso progetto. Il terzo, come anticipato ieri da "Repubblica", sarà costruito a Salerno. Magari nell´area dell´ex Ideal Standard. È singolare la decisione di far scegliere il sito a chi vincerà la gara europea. Sei mesi per indicare la sede, 48 per realizzare l´opera. Diventa un enigma. Una società come può presentare un´offerta se non conosce l´area? E come possono essere comparati i progetti se riguardano siti diversi? «Modalità condivise» è la formula ufficiale. Occorrerà ottenere il consenso della popolazione. In un paese normale, è l´istituzione a decidere, rassicurando poi i cittadini sulla qualità della scelta e sulle garanzie dell´impianto. In una regione contaminata dalla camorra, una società italiana o straniera dovrà invece scegliere l´area ma anche ottenere il consenso della gente. Consulterà il comune, i carabinieri o il clan? Nel bando europeo non è indicato.