Figli a scuola da soli? Il rebus dei genitori
Il 92 per cento dei bimbi viene accompagnato durante l’intero ciclo delle elementari. Le mamme: troppi pericoli - da Il Corriere della Sera del 03.04.2006
04 April, 2006
<b>Charmet: ma a 9 anni è giusto incentivare l’autonomia</b>
Bambini della scuola elementare di via Pisacane vanno a scuola a piedi con un cappello con scritto «chi cammina non inquina» (Grassani)
A scuola a piedi. Da soli. In mezzo al traffico, superando semafori, auto in coda, pericoli. Combattendo la paura e sentendosi grandi, indipendenti. Bambini nelle vie della città. Sono pochissimi i piccoli milanesi che arrivano in classe senza i genitori. «Troppi pericoli», dicono le mamme. Ma gli esperti insistono: «È giusto lasciarli andare, solo così imparano a sviluppare la propria autonomia».
Secondo un’indagine del Cnr, in Italia 84 mamme su cento accompagnano i figli in classe. Ma la percentuale aumenta nel Nord Italia, soprattutto nei grandi centri urbani, dove appena l’8 per cento dei bambini percorre da solo il tragitto da casa a scuola (al Centro il 12 per cento, al Sud il 30). Anche tra gli alunni di quinta elementare solo uno su quattro (il 25 per cento) va per strada senza essere scortato da un adulto. «Ci sono troppi rischi», dicono i genitori. Traffico, distrazioni, incroci pericolosi. Con l’incubo assillante di un «malintenzionato» che possa fare del male al proprio bambino. Molto meglio «caricare» il piccolo in macchina e vederlo salire le scale della scuola. Al sicuro. Maria Grazia Colombo, presidente nazionale Agesc, l’associazione dei genitori delle scuole cattoliche, sospira: «Il problema c’è. Questa generazione sarà comunque molto più fragile delle precedenti. Io stessa, come mamma, sono preoccupata all’idea di crescere bambini che abbiano dentro certe paure, le nostre». Altro problema, la fretta: «È molto più "comodo" — continua la presidente dell’Agesc — portare i figli a scuola in auto: andiamo di corsa, non c’è tempo. E così costringiamo i più piccoli ad assumere i nostri ritmi. Su questo dobbiamo tutti riflettere».
Sicuro di sé, capace di orientarsi nel quartiere, indipendente. Ecco l’identikit del bambino che si sa muovere nelle strade vicine a casa. Ma quando arriva il momento giusto per lasciarlo andare a scuola da solo? Tra la quarta e la quinta elementare, consiglia lo psicologo Gustavo Charmet. «Superando — spiega — il conflitto che si è scatenato negli ultimi anni: da una parte c’è una generazione di bambini socialmente precoci, pronti ad avere relazioni con i coetanei, dall’altra un gruppo di genitori che vedono lo spazio sociale infestato da spacciatori e pedofili. La famiglia è diventata molto protettiva: questo accompagnamento prolungato durerà fino a quando i figli avranno trent’anni. Certo, è molto difficile governare la paure».
Corsi di educazione stradale, giornate a piedi, feste di quartiere: sono tante le iniziative nate per incoraggiare i genitori a lasciare andare i figli a scuola da soli. E a non inquinare. Dall’anno scolastico ’99/2000 il circolo didattico Bottego-San Mamete, in collaborazione con le associazioni di zona, ha fatto partire il progetto «A scuola ci andiamo da soli» che coinvolge circa 180 bambini e il gruppo dei «Nonni Amici». L’associazione MeglioMilano, invece, propone in sette elementari «A scuola a piedi. Chi cammina non inquina»: i bambini (che indossano un cappellino blu e un bracciale giallo per essere identificati) vengono accompagnati da un gruppo di volontari. Lungo il precorso, i negozi della zona si trasformano in «punti amici» cui rivolgersi. «Ma — commenta il consigliere di zona 1, Filippo Maraffi — la Milano a misura di bambino è ancora un sogno. Le piste ciclabili non ci sono. Il Comune dovrebbe studiare percorsi adatti per i più piccoli».
di Annachiara Sacchi