Un pedaggio per il centro servono scelte coraggiose
- di Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente
10 April, 2006
Dalla fine del mese, a Bologna i non residenti potranno entrare in auto nella zona a traffico limitato (Ztl) pagando un ticket. A prima vista dovremmo gioire, noi di Legambiente che da tempo proponiamo d' introdurre forme di pedaggio urbano («road pricing»). In realtà riteniamo questa misura un passo indietro. Per effetto del provvedimento, infatti, in un' area dove oggi possono accedere in auto solo i residenti, o gli altri possessori di permessi permanenti, d' ora in avanti potranno entrare anche altri automobilisti previo pagamento di un ticket giornaliero di 5 euro. Nulla a che fare dunque con la «congestion charge» introdotta a Londra dal sindaco Livingstone nel 2003, che interessa una vasta area in precedenza «free» per tutti gli automobilisti, e invece una scelta preoccupante. Applicare il «road pricing» alle Ztl vuol dire infatti annacquare una delle poche misure innovative e proficue di riduzione del traffico sperimentate in Italia: che per esempio a Roma, la città italiana con la Ztl di gran lunga più vasta, ha liberato dall' assalto quotidiano di milioni di automobili un' area di oltre 6 chilometri quadrati. Il «road pricing» piuttosto è una risposta per i problemi di mobilità e inquinamento che assillano quella gran parte dei nostri centri urbani che si trova fuori dalle Ztl, e dove troppo spesso ci si limita a interventi sporadici come le targhe alterne o i blocchi estemporanei della circolazione. A Londra l' introduzione del ticket ha fatto scendere traffico e inquinamento del 30%, a reso più rapidi e puntuali autobus e tram, ha portato all' amministrazione comunale un incasso netto di 74 milioni di euro l' anno interamente reinvestiti nel potenziamento del trasporto pubblico. E ha accresciuto il consenso attorno al sindaco Livingstone, smentendo l' idea che il «road pricing» sia un provvedimento impopolare. Legambiente ha provato a immaginare una «romanizzazione» del modello londinese: un pedaggio di 2 euro per il Gra e uno di 5 euro per la fascia verde farebbero incassare all' amministrazione capitolina rispettivamente 328 e 127 milioni di euro l' anno. Una somma consistente che darebbe al Comune risorse aggiuntive per costruire nuove infrastrutture di trasporto collettivo. Naturalmente il «road pricing» non è la bacchetta magica. Servono anche interventi strutturali - nuove metropolitane e nuove tramvie, mezzi pubblici meno inquinanti - e servono più corsie preferenziali. Nel caso di Roma, la proposta di Legambiente è di «proteggere» non meno di un quarto dei 3000 chilometri di rete del trasporto pubblico. Sono decisioni che richiedono coraggio. Ma è un coraggio necessario se l' alternativa è rimanere immobili, in mezzo all' ingorgo. Roberto Della Seta