Bus, tariffa unica anti-smog
Chiamparino: aboliremo le targhe alterne, un provvedimento inutile - da La Stampa del 10.05.2006
10 May, 2006
<b>Alessandro Mondo</B>
Tariffa unica sui mezzi pubblici - biglietto da un euro, ma con durata giornaliera - per tamponare l’emergenza-smog nei mesi invernali. Parola di Sergio Chiamparino, intervenuto al convegno organizzato da Aci Torino all’Unione Industriale. Tema: «Mobilità urbana: opportunità e prospettive tecnologiche».
Se non fosse stato chiaro, il sindaco ha ribadito che nella prossima stagione invernale le targhe alterne - «inutili e persino controproducenti» - saranno eliminate dal vocabolario anti-smog: inutili «perchè i risultati sono sempre stati modesti»; controproducenti perchè «finiscono per suscitare insofferenza da parte dei torinesi». Ma visto che «il diritto alla mobilità deve tenere conto di quello alla vivibilità», come Chiamparino ha ricordato alla platea, qualche alternativa bisogna pure trovarla. Da qui l’ipotesi del biglietto a tariffa unica nei giorni in cui le centraline di rilevamento lanciano l’allarme, sulla falsariga di quanto sperimentato nel periodo olimpico: una risposta al problema e al tempo stesso «un modo per fidelizzare i cittadini all’utilizzo del trasporto pubblico». Anche se la sostenibilità del provvedimento sotto il profilo economico resta da dimostrare.
Uscendo dalla sfera delle misure emergenziali, Chiamparino - che ha già chiesto a Prodi i poteri speciali sul fronte deella viabilità e del traffico - è tornato sulla necessità di studiare meccanismi di limitazione di accesso del traffico nelle varie aree della città. Il criterio è quello della compatibilità ambientale dei motori, in quest’ottica l’utilizzo delle auto più vecchie (e inquinanti) sarebbe limitato a brevi spostamenti nelle aree periferiche: «All’inizio si potrebbe pensare ad un sistema di bollini basato su colori diversi da applicare sulle vetture». Di rigore la progressiva sostituzione del parco-mezzi, «tanto più rapida se potrà contare su incentivi statali e regionali».
Intervento seguito con attenzione, quello del sindaco, nell’ambito di un convegno caratterizzato da molte conferme e qualche curiosità. Si è scoperto, per dire, che Settimo Torinese risulta in percentuale più inquinata di Los Angeles. Possibile? Conferma Luigi Di Matteo, Direzione Centrale Studi e Ricerche Aci: «Il discorso riguarda essenzialmente il biossido di azoto. Ho citato Settimo ma avrei potuto fare lo stesso con qualsiasi centro urbano della Pianura Padana, soggetta ad una cappa di inquinamento legata a condizioni meteo peculiari di quest’area geografica».
In sala, una platea specializzata sui problemi della mobilità e desiderosa di nuove risposte. Anche per questo l’Aci Torino, nella persona del presidente, promuove con riserva i cinque anni della giunta-Chiamparino. «Molto è stato fatto, molto resta da fare - spiega Piergiorgio Re -: fluidificare il traffico, specie nelle vie a senso unico; costruire nuovi parcheggi sotterranei e garantire la reddittività di quelli esistenti, a costo di eliminare qualche posto in superficie; interrare quelli su corso Re Umberto e corso Galileo Ferraris; contribuire all’ammodernamento del parco-auto e della flotta pubblica... Siamo pronti a ragionare anche sulla chiusura di nuove aree nel centro, a patto che siano servite come si deve». Il timore è che, venuto meno il volano olimpico, «si smorzi la voglia di fare, la spinta sostenuta negli ultimi anni».
Un’esortazione in questo senso arriva anche dal Collegio Costruttori presieduto da Giorgio Gallesio. Tra le molte priorità segnalate - dalla controversa Tangenziale Est al tunnel lungo il Po, passando per il ponte di corso San Maurizio - ci sono i parcheggi. «C’è una carenza di parchegggi in struttura - ha spiegato Gallesio -. Torino ne conta 15 mila per 900 mila abitanti, uno ogni 60 persone. Niente a che vedere con Barcellona, dove il rapporto è di uno a dieci, e Ginevra (uno a otto)». Stando al Collegio Costruttori, la città sconta un deficit di circa 10 mila posti-auto da realizzare con parcheggi in struttura. Se è il caso, anche nei cortili privati, puntando su incentivi fiscali e sveltendo le pratiche burocratiche.