La brutta aria di maggio a Santiago
La capitale cilena è sotto la morsa dello smog, la mancanza di vento peggiora le cose e qualcuno propone: rimodelliamo le montagne
12 May, 2006
di Giuseppe Iasparra
Da quando è stato decretato il primo allarme ambientale, il 9 aprile scorso, 24.840 bambini sono stati visitati per motivi respiratori, in diversi ambulatori della città di Santiago del Cile. Le condizioni atmosferiche, con tempo soleggiato, non aiutano il ricircolo dell’aria (Santiago ha una sfavorevole posizione geografica: è costruita in una conca circondata dalla Cordigliera delle Ande) e le previsioni non prevedono variazioni.
C'è stata così l'impennata delle visite legate a sintomi respiratori, presso ospedali ed ambulatori: i più colpiti, come di consueto sono bambini (in particolare quelli con meno di un anno) ed anziani sopra i 65 anni. Manuel Oyarzún, dottore della Società Cilena per le malattie respiratorie, spiega che "si potrebbero ridurre di un 20% per cento le malattie respiratorie se non esistisse lo smog a Santiago".
La <i>Intendencia</i> di Santiago, per l’ottava volta dall’inizio dell’anno ha adottato le restrizioni di emergenza, vietando la circolazione dei veicoli non catalitici e l'uso delle canne fumarie domestiche. Oltre alle misure di emergenza, si discute sui provvedimenti che possono risolvere "integralmente" il problema: Santiago soffre di scarsa ventilazione ed oggi torna a circolare l'idea di rimodellare il monte <i>Cerro Chalay</i>.
Durante il governo Lagos, si pensava che l’avvio del PPDA (Piano di Prevenzione y Disinquinamento Atmosferico) potesse porre fine al problema smog di Santiago. Ma il nuovo governo Bachelet, fin dall'inizio, ha fatto capire che le cose non andavano così bene. La proposta che rispunta oggi, la riduzione del Cerro Chalay, fu già elaborata alcuni anni fa in un seminario organizzato dall’Università Cattolica e dall’Istituto Geografico Militare. L’idea che oggi torna a circolare per bocca dell’attuale capo dell’ICM, il colonnello Luis Alegría Matta, è giudicata da molti insensata: ridurre la punta del Cerro Chalay, un monte situato nella zona del Paine vicino Santiago, per permettere ai venti di raggiungere la valle e migliorare così la ventilazione nella zona dove è situata la capitale cilena.