LETTI PER VOI - Rifiuti, traffico e rumori Milano soffre più di Roma
Legambiente, dossier su 4 metropoli prima del voto - da La Repubblica del 14.05.2006
15 May, 2006
<b>Dallo smog agli autobus, ecco la mappa della qualità della vita
Lo studio su un territorio totale che ospita il dieci per cento degli italiani
La Capitale prima per rete di tram e bus e per grandezza della zona a traffico limitato
Bene Torino per la raccolta differenziata, male per l´assedio delle polveri sottili
Trasporto pubblico e isole pedonali: mediocre il giudizio generale su Napoli
A 15 giorni dalle elezioni confronto dei dati degli ultimi 5 anni
GIOVANNI VALENTINI </b>
ROMA - Mal Comune, con la C maiuscola, mezzo gaudio. Si potrebbe riassumere così, ritoccando il motto popolare, la situazione della "qualità ambientale" nelle quattro grandi città in cui si voterà a fine maggio per l´elezione dei sindaci e il rinnovo dei consigli comunali: Roma, Milano, Torino e Napoli. Se non fosse, però, che in questo caso il "male" è l´inquinamento urbano e il "gaudio" a metà non può consolare nessuno, perché si tratta appunto dell´ambiente, dell´aria che respiriamo e dell´acqua che beviamo, e quindi della salute di tutti i cittadini.
In vista del prossimo appuntamento elettorale, per offrire agli abitanti delle nostre metropoli un metro di giudizio sull´impegno delle rispettive amministrazioni locali in questo campo, Legambiente ha predisposto un rapporto intorno a dieci indicatori confrontando città per città i dati degli ultimi cinque anni su raccolta differenziata dei rifiuti, inquinamento dell´aria (media annua e giorni di superamento dei limiti europei), trasporto pubblico, piste ciclabili, isole pedonali, zone a traffico limitato, depurazione, acque reflue e verde pubblico. Ne scaturisce una mappa aggiornata della qualità della vita nell´Italia metropolitana, un territorio che rappresenta meno dell´1% della superficie complessiva del Paese ma ospita il 10% della popolazione totale con oltre 5,7 milioni di persone, afflitte dal traffico, dallo smog, dal rumore.
A più di dieci anni dalla legge sull´elezione diretta del sindaco, una delle riforme istituzionali sicuramente più riuscite nella recente storia nazionale, il cambiamento c´è e si vede. Ormai l´ambiente è ai primi posti nell´agenda dei Comuni. E in genere, a partire dalla Capitale con Francesco Rutelli prima e Walter Veltroni poi, la "stagione dei sindaci" ha segnato un progressivo miglioramento nell´attività amministrativa sul piano del verde, della lotta all´inquinamento, del trasporto pubblico. Ma, a giudicare dal "dossier" di Legambiente, si tratta di un quadro a macchie di leopardo, con un panorama di luci e ombre che si proiettano sulle urne del 28 e 29 maggio.
Se le quattro grandi città fossero un´unica megalopoli, il suo stato di salute non sarebbe certo rassicurante. Le polveri sottili, prodotte dall´inquinamento, risultano nell´insieme al di sopra dei livelli di allarme per più di tre mesi all´anno. La concentrazione di auto è molto elevata (66 ogni cento abitanti) e il trasporto urbano non raggiunge neppure lontanamente frequenze di utilizzo quotidiano: una media di 326 viaggi all´anno per abitante significa che ciascun cittadino metropolitano fa meno di un´andata e ritorno ogni due giorni. Le zone a traffico limitato sono ancora poco estese. C´è infine un 15% circa di acque reflue non depurate, mentre la raccolta differenziata supera di poco il 20%.
Dalla veduta totale all´ingrandimento dei particolari, la prospettiva cambia da caso a caso. Fra le "quattro grandi", Roma è certamente quella che si presenta nella forma migliore all´appuntamento elettorale di fine maggio. La Capitale è prima in base a cinque indicatori su dieci: per intensità d´uso del trasporto pubblico (467 viaggi/abitante/anno); per ampiezza della rete di autobus e tram (3.125 chilometri); per estensione delle isole pedonali (più di 36 mila metri quadrati) e delle zone a traffico limitato (oltre sei chilometri quadrati: la Ztl più grande d´Italia e una delle più ampie d´Europa). È poi seconda per un soffio nelle piste ciclabili (86 chilometri contro gli 88 della capitale italiana dell´auto), mentre l´unico settore in cui Roma risulta ancora attardata è la raccolta differenziata dei rifiuti: 22% sul totale, otto punti in meno di Milano e 13 sotto il capoluogo piemontese.
Tre sono i primi posti per Torino, nella graduatoria compilata da Legambiente. Oltre alla raccolta differenziata (35%), la città della Fiat vanta il primato nelle piste ciclabili e nella depurazione delle acque (100%). Ma la capitale italiana dell´auto è ultima secondo i parametri legati più direttamente al traffico e allo smog: poco più di 200 viaggi per abitante all´anno sui mezzi pubblici, addirittura 153 superamenti dei livelli quotidiani di legge per le polveri sottili durante il 2005.
A Milano e a Napoli si registra una "qualità ambientale" decisamente mediocre o anche peggio. Nel capoluogo lombardo, sono scarse sia le isole pedonali (121 mila metri quadrati) sia le zone a traffico limitato (198 mila metri quadrati), mentre le polveri sottili sforano i limiti un giorno su tre. A dispetto del suo paesaggio e della sua bellezza naturale, invece, Napoli fa collezione di record negativi: è la "maglia nera" delle nostre metropoli per la raccolta differenziata (9%); per l´estensione della rete del trasporto pubblico; per le piste ciclabili (zero); per le isole pedonali e le zone a traffico limitato (esistono solo sulla carta); per la depurazione delle acque (oltre il 40% non è depurato); e infine per la dotazione pro-capite di verde pubblico (meno di mille metri quadrati).
Per valutare l´operato delle singole amministrazioni locali, occorre però fare un confronto con la situazione di cinque anni fa. Lasciamo il commento al presidente di Legambiente, Roberto Della Seta: «I nostri dati dimostrano che le quattro più grandi città italiane hanno problemi comuni, ma anche che li affrontano con un impegno e strategie diverse. Roma è l´unica in cui la qualità ambientale è diventata un ingrediente fondamentale del governo urbano: e infatti, dal 2000 al 2005, migliora in nove parametri su dieci. Dietro la Capitale, Torino e Milano arrancano, mentre Napoli resta sostanzialmente immobile».
Non è necessario militare tra i verdi o tra gli ambientalisti per tenere conto di questi valori al momento del voto. Basta essere cittadini, sentirsi parte di una comunità e regolarsi di conseguenza. La qualità della nostra vita, a cominciare proprio dalla salute, dipende dallo stato di salute delle città grandi o piccole in cui abitiamo.