Intervista a Eva Biginelli e Gianni Naggi, Legambiente Torino
16 May, 2006
<b>Daniela Iapicca
Come valuta l'operato della giunta uscente dal punto di vista ambientale?
E.B. </b> “L’assessore all’ambiente del comune di Torino Dario Ortolano ha prodotto diversi regolamenti, da quello del verde pubblico a quello dell’inquinamento acustico e elettromagnetico fino a quello in favore degli animali. Ma per ciò che concerne la lotta all’inquinamento e il contenimento del traffico, nonostante gli sforzi compiuti con l’assessorato provinciale, di fatto non è stata prodotta nessuna misura efficace”
<B>Ovvero?
E.B.</B> “Nonostante le lodevoli iniziative come il car sharing, che interessa qualche migliaio di persone, in città gli automobilisti parcheggiano indisturbati ovunque ed è evidente la mancanza di applicazione delle regole vigenti”.
<B>Inoltre sul territorio comunale sono stati aperti nuovi parcheggi..
E.B.</B> "I parcheggi recentemente costruiti sono un inno all’uso delle auto private e infatti il trasporto pubblico sta perdendo utenza.
<B>Anche se recentemente è stato chiuso l’ufficio biciclette, Torino vanta una rete abbastanza buona di piste ciclabili, qual è il suo parere?
E.B.</B> “Gli interventi a favore della mobilità ciclistica sono inefficaci quando non inutili. A titolo di esempio cito la pista ciclabile che c’è in corso Vittorio Emanuele: è impossibile utilizzarla in sicurezza e ad ogni incrocio si rischia di venir investiti dagli automobilisti che girano; inoltre con grande spreco di risorse è stato necessario rifarla perché non era a norma…”
<B>C’è nel mandato dell’assessore Ortolano una nota positiva?
E.B.</B> “Ritengo valide le iniziative come “Non inquino Torino” a sostegno dell’uso di combustibili meno inquinanti”
<B>Per quel che riguarda i rifiuti, le competenze dell’assessore Marco Calgaro, come valutate le politiche finora intraprese?
G.N. </B> “Direi che non solo non ci sono stati progressi ma è evidente un peggioramento rispetto a quanto portato avanti nel passato già nel 1998, il Piano comunale rifiuti della giunta Castellani presentava due punti fondamentali: il primo che riguardava il raggiungimento del 50 per cento di raccolta differenziata è stato ridimensionato – come impegno - dalla giunta uscente su una percentuale del 35 per cento, che è esattamente la stessa quota prevista dal decreto Ronchi! Il secondo prevedeva che la quota da destinare all’incenerimento fosse il 15% di , materia secca.”
<B>Ma le politiche in favore della raccolta differenziata sembrano essere implementate su tutto il territorio…
G.N.</B> ”In realtà più volte nel corso di questi anni l’Amiat ha proposto di estendere la raccolta porta a porta in tutte le circoscrizioni, ma alle prime resistenze dei cittadini si è subito desistito. Ora la giunta punta genericamente ad “aumentare” gli ecocentri che dovevano già nella giunta Castellani essere uno per ogni circoscrizione….
In aggiunta nel programma del presidente Saitta è indicato che si potrà ricorrere all’inceneritore solo dopo aver raggiunto il 50 per cento di raccolta differenziata su tutta la provincia essendo Torino è ancora molto lontana da questa quota è impossibile raggiungerla nonostante gli sforzi degli altri comuni della provincia. Voglio segnalare che Asti è sul 66 per cento, Verbania e Novara hanno superato il 60%...”
<B>Quindi ha delle idee su come correggere il tiro?
G.N.</B> “In prima battuta un comune grande come quello di Torino dovrebbe assumersi la responsabilità della politiche dei rifiuti, che invece sono affidate totalmente all’Amiat, la quale ha un approccio aziendalista e interessi meno urgenti di quelli dei cittadini rispetto alla riduzione e alla differenziazione. Esistono poi positive esperienze di riuso dei contenitori e di riduzione degli imballaggi che il comune potrebbe portare avanti con efficacia.”