\"Da sole servono quasi a niente\"
Intervista a Pecoraro Scanio - da La Stampa del 21.05.2006
22 May, 2006
«Io un irriducibile delle targhe alterne? Dica piuttosto che sono un irriducibile del rispetto della direttive europee. Non è possibile che il nostro Paese, in un anno, abbia commesso ben 75 infrazioni alle direttive comunitarie. Io devo lavorare perchè l’Italia, in termini di rispetto dell’ecosistema, stia in Europa». Il neoministro all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio mette subito in chiaro che non è fra i pasdaran della targhe alterne. Sollecitato da Paolo Hutter, gli ha inviato giorni fa un messaggio in cui prometteva che presto sarebbe stato a Torino per esaminare le questioni legate alla qualità dell’aria. Ma precisa: «Non ho mai detto che le targhe alterne sono risolventi, anzi rappresentano un’extrema ratio».
Ha sentito ministro? Il sindaco Chiamparino ha detto che abolirà le targhe alterne. Che ne pensa? Secondo lei invece sono risolventi?
«Tutto serve se accompagnato da interventi strutturali. Ma le targhe adottate come unica strategia anti-smog non avrebbero alcun senso. Molto meglio, come mi pare abbia detto il sindaco, investire sul mezzo pubblico. Sia rinnovando il parco mezzi e puntando su quelli ecologici. Poi intervenendo sulle tariffe e sugli spazi riservati a bus e tram che devono essere più rapidi e convenienti rispetto al mezzo privato».
E che cosa pensa della corsa a prezzo politico? Il sindaco insiste sul fatto che ci vogliono fondi per poter incrementare l’uso del mezzo pubblico...
«Che la città dell’auto punti sulla valorizzazione del mezzo pubblico per salvaguardare l’ambiente rappresenta una decisione importante e lodevole. Per quanto riguarda i finanziamenti dal Governo lasciatemi prima dare un’occhiata ai conti e parlarne con il collega Padoa-Schioppa...».
E’ vero che verrà presto a Torino?
«Sì, è fra le prime città cui voglio prestare attenzione. Andrò in Prefettura e lì chiederò di incontrare gli enti locali per farmi un’idea della situazione. Bisogna fare in modo di non raggiungere mai quei livelli di emergenza che impongono il blocco forzoso del traffico».