La sfida dell’efficienza energetica nell’edilizia a Bolzano
La certificazione energetica CasaClima degli edifici e il nuovo quartiere “Casanova”
09 December, 2003
Nell’immaginario comune sono le auto a “consumare” e quindi ad inquinare. Tutti sanno infatti quanti litri di carburante consuma la propria auto ogni 100 km. E si sa che più un’auto consuma e più inquina. Con le case non è così. Eppure ben il 40% dell’energia prodotta viene consumata dagli edifici. Il 50% per il riscaldamento e tra il 10 e il 25% per la produzione di acqua sanitaria. A differenza dell’industria automobilistica però, l’attività edilizia ha fatto tali passi in avanti, che costruire un edificio a consumo zero o quasi zero è oggi possibile. Esempi interessanti di edifici o interi quartieri ad altissima efficienza energetica sono sempre meno rari in Europa e Friburgo in questo senso si può considerare l’esperienza pilota. Il quadro normativo italiano è sostanzialmente fermo alla legge 10 del ’91. Mentre a livello comunitario alcune direttive molto avanzate che l’Italia è ben lungi dal recepire, possono fungere da ottimo riferimento. Il Comune di Bolzano ha in quest’ottica provveduto in collaborazione alla locale Agenzia per l’Ambiente a studiare un adeguato sistema di misura del consumo termico degli edifici, individuando nel kwh/m2/anno l’unità di misura ideale, rapportabile per altro facilmente a litri di gasolio o metri cubi di metano/m2 equivalenti. Si è poi istituito il certificato CasaClima che classifica il consumo secondo una scala mutuata dalla definizione di efficienza energetica degli elettrodomestici (dalla “A” alla “G”), ponendo gli edifici con consumi più bassi in classe “A” (<30 kwh/m2/anno), in classe “B” (<50 kwh/m2/anno), in classe ”C” (<70 kwh/m2/anno), via via fino alla classe “G” (<160 kwh/m2/anno). Due osservazioni: 1. Il rispetto della legge 10 fa attestare i consumi di un edificio tra i 70 e i 100 kwh/m2/anno 2. Più del 90% del patrimonio edilizio italiano attesta i consumi termici tra i 200 e i 300 kwh/m2/anno Abbiamo quindi apportato una modifica al regolamento edilizio comunale, tale per cui la categoria più bassa ammessa è la “C” (<70 kwh/m2/anno) e per chi costruisce in categoria “A”, sono previsti sconti del 10% sugli oneri di urbanizzazione. E’ stato inoltre introdotto l’obbligo dell’esibizione all’esterno dell’edificio di una targa con la classe di appartenenza, onde garantire a chi acquista o va in affitto la trasparenza sui futuri costi di gestione. Tutto ciò è da riferirsi alle nuove costruzioni e alla ristrutturazione di preesistenze, nel caso si intervenga su almeno il 50% della superficie calpestabile. I maggiori costi di costruzione si è valutato si aggirino attorno al 2-3%. Tra i 5 e gli 8 anni i tempi di ammortamento. Assolutamente convenienti quindi nell’ottica economica riferita alla vita media di un edificio. Si è inoltre in procinto di iniziare (estate-autunno 2004) i cantieri di un nuovo insediamento, denominato “quartiere Casanova”, tutto di edilizia residenziale sociale e semi-sociale (cooperative). Su 10 ettari di superficie verranno costruiti poco meno di 950 alloggi per circa 3.500 persone in circa 350.000 mc di cui il 20% di terziario gestito dal Comune. L’intero quartiere sarà costruito in classe “A”. Il riscaldamento sarà garantito da una modesta centrale di teleriscaldamento e il raffrescamento della parte di terziario destinato ai servizi (asilo, scuola materna, ecc.) sarà garantito da un sistema alimentato da pannelli solari allineati lungo il vicino viadotto, con funzione così anche di barriera anti-rumore. La raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche sarà garantito in loco, attraverso recupero in vasche di laminazione, tetti verdi, biotopo urbano e circa 4 ettari di superfici verdi su terrapieno. In questo senso sarà introdotta la sperimentazione a larga scala dell’indice RIE (riduzione impatto edilizio), una nuova norma di regolamento che siamo in procinto di introdurre per limitare la sigillazione delle superfici, conseguente all’attività edilizia. Tutte le caratteristiche costruttive descritte sono indicate nelle norme d’esecuzione del piano d’attuazione che i progettisiti e i costruttori (IPES e cooperative) saranno tenute a rispettare.