Rifiuti, la Provincia si scusa
Vallero propone di rivedere il piano: «Dovevamo intervenire prima» - da La Stampa del 08.06.2006
08 June, 2006
<b>Giuseppe Legato</b>
La stagione dell’autocritica sul «porta a porta» continua. Dopo i Ds, che hanno convocato il prossimo 16 giugno a palazzo Cisterna tutti i loro sindaci dei centri della cintura per affrontare i disservizi sorti negli ultimi mesi, tocca alla presidenza del consiglio provinciale fare un passo indietro e riconoscere i problemi del nuovo sistema di raccolta.
«Dobbiamo intervenire e avremmo dovuto farlo già prima. I problemi ci sono, adesso si tratta di raccogliere il maggior numero di informazioni sui disservizi e usarle con spirito costruttivo quando ci siederemo a revisionare il piano provinciale dei rifiuti». Parla Sergio Vallero, presidente del consiglio a palazzo Cisterna, che lancia anche una proposta precisa: istituire una commissione paritetica che in un mese e mezzo ascolti tutti, dai sindaci dei comuni, ai presidenti dei consorzi fino ai quindici comitati spontanei. Poi, una volta stilata la lista nera dei problemi, si affronterà la discussione su cosa cambiare nel sistema.
La proposta approderà lunedì nella riunione dei capigruppo e il giorno seguente in consiglio provinciale. Nel dettaglio, quella che potrebbe essere un’autentica bicamerale sul «porta a porta» sarà composta da rappresentanti di maggioranza e opposizione (due o tre membri a testa), dal presidente e vicepresidente delle commissioni ambiente di Provincia e Regione e dalla presidenza del consiglio provinciale appunto. Il nuovo organismo si avvarrà della struttura tecnica dell’assessorato provinciale all’Ambiente, non avrà licenza di deliberare alcunchè, ma di raccogliere dati e fare valutazioni finali quello sì. «Dal territorio arrivano richieste di aiuto - dice Vallero - e noi dobbiamo ascoltarle, capirle e, dove possibile, risolverle. Il tema dei rifiuti - aggiunge - non ha colore politico e crediamo non sia ipotizzabile gestirlo a colpi di maggioranza». Da qui la proposta, che per una volta mette d’accordo anche l’opposizione. Barbara Bonino di An dice: «E’ stata accolta la nostra richiesta di creare una sorta di unità di crisi che discuta dei problemi e non solo degli obiettivi numerici».
In maggioranza le reazioni non sono unanimi: i Ds hanno dato subito via libera alla proposta Vallero. Stefano Esposito, il capogruppo a palazzo Cisterna l’ha definita «seria ed equilibrata». La Margherita, al contrario, scioglierà oggi le sue riserve «anche se - dice il capogruppo Piergiorgio Bertone - potrebbe essere sufficente avvalersi delle strutture interne alla Provincia senza ricorrere alla creazione di nuovi organismi». I Verdiinvece hanno preferito sottolineare come «la scelta del «porta a porta sia da considerarasi irreversibile e non debba subire alcuna battuta d’arresto». La stessa incertezza rimane sulle percentuali di raccolta differenziata che Torino dovrà raggiungere entro il 2010.
Il presidente della Provincia Antonio Saitta ha ribadito: «Voglio che tutti i comuni, Torino compresa, si impegnino al massimo a differenziare. Abbiamo progettato delle strutture - l’inceneritore - tarandolo sugli obiettivi che ci siamo dati e cioè il 50% di raccolta domiciliare. Nelle zone del capoluogo in cui è partito il nuovo sistema - ha detto Saitta - si sono raggiunti risultati ottimi e quest fa ben sperare per il futuro. E’ chiaro che se Torino, pur impegnandosi al massimo, si fermerà al 47/48% non ne faremo un dramma. Questa non è una guerra di numeri, ma c’è un obiettivo da raggiungere tutti insieme, per il quale Torino deve partecipare al massimo delle sue potenzialità. Ho parlato con Chiamparino e abbiamo convenuto su tutto questo».
La replica del Comune passa da Claudio Sola, direttore generale di Amiat che bolla il 48% indicato da Saitta come obiettivo ambizioso. «Le valutazioni - ha detto Sola - fatte dal vicesindaco Calgaro qualche settimana fa secondo cui Torino avrebbe potuto raggiungere il 40/41% di differenziata, sono frutto di un analisi obiettiva della situazione. Ad ogni modo - ha aggiunto - ci impegneremo per raggiungere il più alto risultato possibile».