Termovalorizzatori: lo stallo dell'arte
In diverse zone di Italia si progettano nuovi impianti. Ma ovunque ci sono rallentamenti e bracci di ferro
01 April, 2003
Firenze Il piano provinciale dei rifiuti è stato approvato ormai da quasi un anno, e il termovalorizzatore ha ormai una destinazione. Si tratta dell'Osmannoro, dove già hanno sede l'attuale discarica di Case Passerini e L'impianto di compostaggio. "è in corso una valutazione d'impatto ambientale - ci dice il dott. Galanti, dirigente del settore ambiente della provincia di Firenze - ovvero si sta facendo un bilancio ambientale per quello che riguarda la situazione attuale della zona, per poi aggiungere nella valutazione i carichi positivi e negativi derivanti dall'apertura dell'inceneritore. Parlo di carichi positivi e negativi perché, se da un lato è possibile un incremento dell'inquinamento, dall'altra sono certa la chiusura della discarica di Case Passerini e il miglioramento dell'impianto di compostaggio: utilizzando solo la frazione organica derivante dalla raccolta differenziata si arriverà a produrre compost di qualità". Non ci sono siti alternativi in ballottaggio, l'opposizione è alta tanto che Jacopo Tinti di Legambiente prevede che "non ce la faranno a farlo". Roma L'impianto di San Vittore (provincia di Frosinone), che era stato chiuso a seguito di un ricorso operato da alcune associazioni ambientaliste, oggi è stato 'sanato' dalla Legge Regionale sui Rifiuti. Attualmente è in fase di collaudo e sarà riaperto a breve. L'impianto di Colleferro (RM) funziona regolarmente. Per il resto, la Regione Lazio indica la necessità di altri 5 impianti: 3 per la provincia di Roma, e uno per le province di Viterbo e Latina. "Il Comune di Roma - comunica Amelia Magarò, addetta stampa dell'Assessorato all'Ambiente - sta lavorando con molto impegno sulla raccolta differenziata: in un anno siamo passati dal 4 al 9%, che diventerà presto l'11% con la messa a regime degli impianti di compostaggio, e puntiamo a raggiungere e superare la soglia del 35% entro pochi anni. Di inceneritori l'amministrazione comunale non ha ancora parlato: si è dato ad una commissione scientifica il compito di analizzare tutte le possibili opzioni per chiudere il ciclo dei rifiuti, dalla discarica all'incenerimento. I risultati ottenuti ora sono nelle mani del Sindaco che sta lavorando per arrivare ad una soluzione. Tutte le opzioni sono al vaglio..". Napoli "La situazione è congelata - ci dice Giulio Facchi, vicecommissario del Governo - soprattutto per quel che riguarda il termovalorizzatore di Acerra. Le proteste sono molto forti e si è arrivati a situazioni di tensione esasperate. Purtroppo lo stallo si sta rivelando estremamente dannoso: i rifiuti continuano a crescere, e di conseguenza gli stoccaggi. Avendo chiuso discariche infatti, preatrattiamo i rifiuti negli impianti che producono Cdr e poi stocchiamo questo Cdr in attesa che sorga il termovalorizzatore..Con gli stoccaggi cresce il bisogno di incenerire e questo porta ad avere sempre meno garanzie su quelle che potrebbero essere le dimensioni dell'inceneritore". Sono previsti sul territorio campano 7 impianti di produzione di CDR (tre per la provincia di Napoli e quattro per le restanti province), quattro dei quali (Caivano, Giugliano, Pianodardino e S. Maria Capua Vetere) già sono attivi e tre (Tufino, Casaldoni e Battipaglia) in corso di realizzazione, e 2 impianti di termovalorizzazione Acerra, appunto e Battipaglia. Genova E' stato approvato il 2 aprile il piano provinciale dei rifiuti. Si prevede la costruzione di un impianto di termovalorizzazione. Il piano, giudicato sostenibile dalla Regione Liguria, fissa nell'obiettivo minimo del 41,5 % la raccolta differenziata (ma un ordine del giorno presentato da Rifondazione Comunista impegna a superare questa percentuale al più presto) e indica, con quelle degli impianti di "pretrattamento e separazione secco/umido" e delle discariche che resteranno con funzioni di supporto al sistema, due localizzazioni possibili per l'impianto finale di termovalorizzazione: l'area portuale genovese e l' area di Lumarzo in Valle delle Ferriere (sul versante destro o sinistro). Non si tratta, comunque, di un quadro chiuso: la Giunta Provinciale, come prevede la delibera approvata -e come richiesto dalla Regione nel suo parere di sostenibilità - potrebbe anche indicare altre candidature entro il 31 dicembre prossimo. Deve poi sottoporle alle decisioni dell'Ato (ambito territoriale ottimale) dei 67 Comuni della provincia, chiamato a decidere il sistema da adottare e la collocazione effettiva degli impianti. Trento Trento è forse l'unica città ad aver registrato negli ultimi anni un calo costante della produzione di rifiuti (2%all'anno) grazie a politiche di riduzione concordata, per esempio ritiro degli imballaggi da parte della grande distribuzione. La raccolta differenziata sta salendo rapidamente grazie alla diffusione del porta a porta voluto dall'assessore Alessandro Andreatta. Però anche qui il conflitto aspro è sul termovalorizzatore. Previsto dal piano provinciale nel sobborgo di Ischiapodetti accanto alla discarica ormai esaurita, viene contestato da un coordinamento sostenuto anche da An e Prc che sta promuovendo un referendum cittadino. La consultazione si svolgerà a giugno o dopo l'estate. Il quesito chiede "volete l'inceneritore a Ischiapodetti?"ma se si arrivasse al quorum e alla vittoria del no sarebbe difficilissimo trovare un altro sito. Torino A Torino l'esigenza di nuovi impianti di smaltimento inizia ad essere pressante: la discarica di Basse di Stura è prossima alla saturazione e l'impegno politico di chiuderla entro il 2003 è prossimo alla scadenza. Senza una proroga dell'apertura (che ci sarà solo nel caso di una veloce individuazione dell'area che ospiterà l'inceneritore), si arriverebbe dunque velocemente all'emergenza rifiuti. La commissione Non Rifiutarti di Scegliere, coordinata dal prof. Luigi Bobbio, aveva stilato una classifica delle aree adatte ad ospitare un impianto di termovalorizzazione. Dopo la retromarcia del comune di Chivasso, area indicata come "prima scelta", il Comune di Torino ha deciso di mettere in ballottaggio con l'area del Comune di Volpiano (ex-aequo con Chivasso nella classifica stilata) Mirafiori (all'interno dello stabilimento Fiat) e Strada del Francese (entrambe nel Comune di Torino). Su tutti e tre i siti verranno effettuati studi e valutazioni di impatto ambientale, per poi arrivare alla decisione finale. Comitati di oppositori si vanno formando in tutte e tre le aree. Cuneo Forse è il primo caso in Italia. Il Cdr, il combustibile da rifiuti derivante da preselezione e pretrattamento dei rifiuti, diventa il combustibile di un cementificio. Succede in Provincia di Cuneo e l' accordo (con la Pirelli) è operativo.