Spagna, governo propone il carcere per chi guida a 90 all\'ora in città
Condanna fino a due anni di reclusione anche a chi supera i 160 in autostrada e a chi va al volante ubriaco. "Ma non vogliamo mandare tutti in galera..." - da Repubblica.it del 21.06.2006
21 June, 2006
<b>Il ministro della Giustizia annuncia una clamorosa stretta
sul tema della sicurezza stradale. E il paese di divide</b>
MADRID - Il ministro della Giustizia spagnolo, Juan Fernando Lopez Aguilar, lo ha ripetuto più volte, negli ultimi giorni: "Il costo economico e umano degli incidenti stradali è diventato insostenibile e insopportabile". Troppi i morti sulle strade del Paese, troppi i danni prodotti da comportamenti avventati al volante. Così il titolare del dicastero ha deciso di correre ai ripari, con metodi senza dubbio forti: nella riforma al codice penale da lui appena proposta, chi guida a 90 chilometri l'ora, nelle vie della città, è punito con il carcere.
Norme dure, molto dure, quelle proposte da Lopez Aguilar. E destinate non solo a chi commette imprudenze in ambito cittadino: condanna alla reclusione è prevista anche per chi va a 160 nelle strade extraurbane a una sola corsia per senso di marcia, a 190 o più nelle autostrade. Così come per chi circola con un alto tasso di alcol ( 1,2 milligrammi per litro nel sangue).
Una possibile stretta, questa annunciata dal ministro, che già fa discutere. E infatti giornali come El Pais le hanno dedicato ampio spazio sulla prima pagina. In attesa dell'eventuale approvazione da parte del Consiglio dei ministri, prevista non prima della fine di luglio.
Del resto, il tema c'è tutto: di fronte al dilagare degli incidenti, la minaccia del carcere può essere un deterrente utile? Anche perché, se le norme venissero approvate, in cella gli automobilisti troppo veloci (o ubriachi) rischiano di finirci sul serio: le modifiche al codice penale prevedono infatti fino a due anni di reclusione, e sei anni di sospensione della patente.
E, a rendere più incisivi questi provvedimenti, c'è anche il fatto che il ministro della Giustizia ha già dichiarato che il governo non concede, né mai concederà, indulti o altri provvedimenti di clemenza a chi si rende colpevole di comportamenti anti-sicurezza stradale. Lo stesso Lopez Aguilar ha precisato però che lo scopo della riforma non è "mandare tutta la popolazione in galera": in caso di prima condanna, ad esempio, sono previste pene alternative al carcere, come corsi di rieducazione o lavoro presso comunità.
Vedremo nelle prossime settimane se il governo presieduto da José Luis Zapatero - divenuto celebre per provvedimenti di stampo decisamente liberal, a cominciare dai matrimoni gay - metterà il suo sigillo a queste norme così severe.