Emissioni: rapporto UE e IEA concordano su aumento CO2
Legambiente: "Quali mosse dal governo per invertire il trend?" - Comunicato stampa Legambiente
22 June, 2006
“Quali mosse il governo sta vagliando affinché si possa invertire il trend che vede l’Italia salire nella classifica delle emissioni climalteranti?” Si rivolge direttamente all’Esecutivo Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, dopo aver avuto conferma del fallimento delle politiche italiane volte a diminuire le emissioni di CO2.
Questa mattina, infatti, sono stati resi noti due differenti studi sulle emissioni climalteranti su territorio europeo. Uno pubblicato dall’Agenzia europea dell’Ambiente, l’altro dall’Agenzia internazionale per l’Energia: “Sostanzialmente – continua Della Seta – entrambi i rapporti confermano, peraltro senza nessuna sorpresa, gli aumenti delle emissioni. Ma sono preoccupanti i trend che l’Italia registra”.
Nel nostro Paese, infatti, l’Agenzia europea conferma quello che Legambiente dice da tempo: rispetto al 1990 abbiamo aumentato di 5 milioni di tonnellate le nostre emissioni (+ 12,3%), e solo dal 2003 al 2004 il salto è stato dell’1%. Aumenti dovuti principalmente a trasporto su gomma, produzione di elettricità e calore, raffinazione.
Dunque l’Italia è il terzo paese in Europa a 25 che “caccia fuori” più gas climalteranti, dopo Germania e Inghilterra. “Ma, mentre questi due paesi, – spiega il presidente di Legambiente – stanno da tempo riducendo le proprie emissioni, l’Italia va in direzione opposta”.
Andando a vedere i numeri, infatti, la Germania diminuisce comunque dell’1% tra il 2003-2004, e dal 1990 è arrivata a – 17,50%, rispetto all’obiettivo del –21%. L’Inghilterra aumenta tra il 2003-2004 dello 0,2% ma ha già raggiunto e superato l’obiettivo del 1990: - 14,1%.
La Francia, a modo suo, riesce a tenere stabili i valori: sebbene nel 2004 si sia registrato un aumento dello 0,3% sul 2003, sono molto meno lontani da quel – 0,8% stabilito sui valori del 1990.
“Insomma, – conclude Roberto Della Seta – se l’Iea calcola che al 2050 arriveremo con un aumento di due volte e mezzo le emissioni attuali, e il quadro che emerge dallo studio dell’Agenzia europea è questo, come farà l’Italia a tenere il passo con gli altri paesi Ue?. Non solo, sempre l’Iea suggerisce l’adozione di tecnologie a bassi costi e consumi, e un miglior utilizzo delle tecnologie energetiche già esistenti per affrontare le grandi sfide che si pongono di fonte ai policy makers sul capitolo Energia. Che piano strategico, se esiste, il nostro governo ha intenzione di adottare?”.