«Ci vuole il sindaco dell\' area metropolitana»
- da Corriere della Sera del 02.07.2006
04 July, 2006
<b>Andrea Galli</b>«Lo smog è un problema che riguarda tutti e non soltanto i milanesi: se il sindaco Moratti vuol fare pagare un ticket d' ingresso per gli automobilisti non residenti deve anche dare loro la possibilità di lasciare a casa i veicoli». Tanto per cominciare «potenziando finalmente i mezzi pubblici, che aspettano da decenni». E, per continuare, «iniziando a pensare nell' ottica di un' area metropolitana e non di una città delimitata dai Bastioni». Altrimenti, per Piero Bassetti, già presidente della Regione e della Camera di commercio, si «finisce per penalizzare migliaia e migliaia di persone che in città portano reddito». Quindi: o tutti o nessuno? «L' obiettivo qual è? Combattere l' inquinamento. Bene. Meno automobili, meno smog. Ma non ci si può limitare a tassare i pendolari e dire: se volete entrare, pagate. Se no, restate a casa oppure arrangiatevi. I milanesi hanno bisogno di quelli che chiamo i "milaniesi", le persone che abitano fuori. Milano senza "Milania" sarebbe una città tutta pannoloni e portinai. Non è giusto accanirsi contro i "milaniesi". A meno che non si decida di percorrere altre due strade». Quali sono? «La prima: tassare anche i milanesi. Ma non credo proprio succederà. La vedo come una cosa troppa impopolare. Credo che Letizia Moratti non la prenda nemmeno in considerazione, ma forse mi sbaglio io». E la seconda strada? «Ragionare in un' ottica di "Grande metropoli". Governare una realtà metropolitana, non cittadina. Il sindaco di Milano non può pensare esclusivamente a Milano. Quelli dei comuni dell' hinterland altrettanto. Cos' è, ci mettiamo a fare gara di dazi? Tu mi tassi l' ingresso a Milano? Allora io ti tasso quando, che so, vieni alla sagra del mio paese... Eh no, di questo passo non si finirebbe mai». Ma chi la deve governare questa "Grande metropoli"? La Moratti stessa, il presidente della Provincia Filippo Penati o chi altri ancora? «Non è una questione di semplice allargamento dei poteri. Chi guida le istituzioni, deve calarsi nell' ottica di una dimensione globale. Se intervengo nel punto X, chiamo in causa anche il punto Y. Se prendo provvedimenti nei confronti dei pendolari, non posso non tenere conto dei problemi e delle lacune del sistema dei trasporti pubblici. Tangenziali, stazioni della metropolitana, corse degli autobus, orari dei treni, code in strada, treni sempre affollati. Eppoi: è giusto che uno che viene a lavorare da Vimercate paghi e una signora di zona Duomo che deve andare a trovare in automobile le amiche in zona Garibaldi non faccia altrettanto? No, non è giusto». Ma lei sta dalla parte dei pendolari... Non sto da nessuna parte. Dico di stare attenti, molto attenti: la puzza e il benessere dei milanesi dipendono e non dipendono dai pendolari: nel senso che lo smog e il benessere sono, rispettivamente, colpa e merito di entrambi. Ai primi servono i secondi per produrre. Ai secondi servono i primi per poter essere in grado di produrre. Quanto a Pm10 e ozono, quanto all' inquinamento in città, c' è un concorso di colpe.