Ecosistema urbano Europa
L’unione non fa la forza: tra le diverse citta’ europee c’e’ un divario abissale sul fronte della qualita’ ambientale. Helsinki la piu’ sostenibile, seguita da Berlino e Barcellona insufficienti Londra e Bruxelles, male le italiane, malissimo Milano e Napoli
05 July, 2006
C’è Helsinki da sola, lassù, la più sostenibile tra le metropoli europee. Precede nettamente grandi città come Berlino e Barcellona - che pure ottengono un giudizio positivo – e medie città come Goteborg, Dresda o Copenaghen. Gli altri centri urbani europei invece arrancano, sono assediati dallo smog o congestionati dal traffico, hanno poco verde o poca qualità urbana, poca raccolta differenziata e tanta spazzatura, non conoscono le isole pedonali o hanno pochissime piste ciclabili. Vienna a Stoccolma sono a un passo dalla sufficienza piena, mentre Madrid e Parigi, Londra e Bruxelles sono davvero lontane dalla sostenibilità. Le italiane, poi, escono davvero male dal confronto europeo. Milano e Napoli malissimo.
A tracciare questo identikit ambientale delle città europee con più di mezzo milione di abitanti è la ricerca Ecosistema Urbano Europa realizzata da Legambiente e dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, con il contributo di Dexia Crediop. E’ la prima ricerca di benchmarking ambientale fatta all’interno della Ue (anzi addirittura è la prima a livello mondiale) su un campione di città così elevato e su un ampio spettro di parametri, con dati tutti originali. Ecosistema Urbano Europa è stato presentato oggi a Roma, nel corso di una conferenza stampa, da Roberto Della Seta (presidente nazionale Legambiente), Mauro Cicchiné (presidente Dexia Crediop), Maria Berrini e Lorenzo Bono (Ambiente Italia).
In questo primo report sono state prese in esame 26 città della Ue a 25, che hanno collaborato con Legambiente e Ambiente Italia alla redazione del rapporto fornendo le cifre relative ai diversi indicatori esaminati: l’inquinamento atmosferico (con le concentrazioni di biossido di azoto, polveri sottili e ozono), la depurazione delle acque reflue, i consumi idrici, le aree verdi e quelle pedonalizzate, l’uso del trasporto pubblico e la densità delle linee urbane su ferro, la gestione dei rifiuti e quella energetica (con un focus su impianti solari e teleriscaldamento) e, infine, le politiche ambientali dell’amministrazione (dagli acquisti verdi alla progettualità sostenibile). In tutto 20 indicatori che hanno consentito a Legambiente di stilare – partendo dai dati analitici di Ambiente Italia – una vera e propria classifica delle eco-performance dei 20 centri urbani con popolazione superiore al mezzo milione di abitanti. Il livello di copertura di questo primo Ecosistema Urbano Europa risulta nel complesso più che soddisfacente. I centri considerati – 9 del nord, 8 dell’Europa centrale, 7 del sud e 2 dell’est – appartengono a 13 diverse nazioni. Naturalmente c’è l’intenzione di estendere, già a partire dal prossimo anno, la ricerca ad altre capitali europee – Atene, Amsterdam, Budapest, Lisbona e Varsavia prime fra tutte – oggi assenti per la scarsa disponibilità di informazioni. Almeno la metà delle aree urbane considerate conta più di un milione di abitanti, 5 di queste superano i due milioni.
Il giudizio migliore lo strappa dunque la capitale finlandese, forte di ottime prestazioni in tutti i parametri analizzati: 98 abitanti su cento sono ad esempio allacciati al teleriscaldamento, il sistema che sfrutta il calore prodotto da impianti industriali o incenerimento dei rifiuti per riscaldare le abitazioni. Nonostante una quota di spazzatura finisca per l’appunto incenerita c’è una ottima percentuale di raccolta differenziata, prossima al 50%. Le piste ciclabili sono capillari (si conta un chilometro di strada riservata alle bici ogni cinque abitanti), l’area urbana è piena di verde (134mq per abitante), la depurazione al top (100%), lo smog non assente ma nemmeno asfissiante. La capitale finlandese prende dunque un 8 nella pagella Legambiente.