Tursi, via libera all´inceneritore
La giunta ha approvato ieri mattina la delibera decisiva per la realizzazione del termovalorizzatore a Scarpino
19 July, 2006
<b>Il sindaco Pericu ha chiesto alla maggioranza di garantire la chiusura in aula. Ma le tensioni non si spengono e domani irrompe la protesta guidata da Beppe Grillo
NADIA CAMPINI </b>
AVANTI tutta sull´inceneritore. Ieri mattina la giunta comunale ha approvato la delibera che dà il via libera a portare in consiglio la pratica sulla realizzazione di un termovalorizzatore a Scarpino e il sindaco Perìcu ha chiesto alla maggioranza di impegnarsi per chiudere l´esame in aula entro luglio. Ora si misurerà nelle sale della politica la tenuta della coalizione di centro-sinistra su un tema così scottante come quello dei rifiuti. Se i Verdi hanno già annunciato ufficialmente la loro contrarietà al progetto, anche all´interno dei Ds e degli altri partiti della coalizione qualche mal di pancia e qualche momento di nervosismo sta agitando gli animi. Da un lato ci sono i distinguo di chi chiede, oltre a precisi controlli e monitoraggi, anche sostanziose contropartite per la città, dall´altro ci sono i timori dei consiglieri eletti a Sestri, dove l´inceneritore è visto come il fumo negli occhi. Su tutto aleggiano i malumori della Margherita, legati non solo all´inceneritore ma anche alle partite che si sono giocate nei giorni scorsi sulle nomine. E poi c´è chi preferirebbe comunque allungare i tempi, così la riunione di maggioranza di ieri sera ha registrato un clima molto acceso e parecchie frecciatine. Alla fine comunque la barra del timone è stata impostata da Perìcu, che ha dato una forte accelerata con l´esame in giunta. Domani ci saranno ancora audizioni in commissione, con i fuochi di artificio già previsti di Beppe Grillo, poi dal 20 la pratica passa all´esame delle commissioni, nel frattempo anche i Ds imposteranno un loro percorso di esame, venerdì ci sarà la direzione su questo tema, l´obiettivo di tutti è ormai quello di arrivare in aula il 27 di luglio.
Ieri è stata una giornata campale a Tursi, perché mentre gli assessori esaminavano la pratica dell´inceneritore le commissioni comunali terza e settima si sono riunite ad ascoltare un elenco di tecnici e specialisti e da loro sono arrivate indicazioni tutto sommato tranquillizzanti. Carlo Petra, dell´Amsa di Milano, ha raccontato ad esempio l´esperienza lombarda del termovalorizzatore Silla 2, che brucia 400.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani l´anno. «Dalle centraline installate - ha dichiarato in aula Petra - risulta che l´inquinamento è più alto nelle zone di Milano dove non c´è l´inceneritore, inquinano sicuramente di più le caldaie condominiali e il traffico del termovalorizzatore, che è costantemente monitorato e sottoposto a controlli». Il professor Corrado Ratto, docente di fisica all´Università di Genova, ha spiegato invece il modello matematico realizzato un anno fa dall´Università, ipotizzando due localizzazioni possibili per l´´inceneritore, Scarpino e la zona portuale. «Sono stati simulati tre luoghi di rilevazione - ha spiegato Ratto - a De Ferrari, a Borzoli e sui laghi del Gorzente, e i dati realizzati sulla base di calcoli matematici sono visibili in tempo reale sul sito del dipartimento». Da questi modelli risulta che la dispersione delle emissioni di biossido di azoto nei tre luoghi recettori ipotizzati sarebbero sempre ampiamente al di sotto dei limiti di riferimento, anche se comunque la dispersione raggiunge campi molto vasti, arrivando in alcuni casi addirittura a Savona. Poi è toccato all´assessore regionale all´ambiente, Franco Zunino, che ha distinto tra la posizione della giunta regionale, «che ha deciso di prendere atto e adeguarsi alle decisioni dei piani provinciali», e la sua posizione personale, «contraria all´inceneritore». Renata Briano, assessore provinciale all´Ambiente, ha difeso invece la scelta del piano provinciale e del termovalorizzatore, ricordando che «bisogna partire dalla situazione attuale di inquinamento e dalla discarica esistente, e sono anche le leggi nazionali ed europee a darci ragioni sull´opzione del termovalorizzatore, abbinato all´aumento della raccolta differenziata al 40%».