Ci attende un autunno di rincari per strisce blu, Tarsu e autobus
da La Stampa del 22.07.2006
24 July, 2006
Alessandro Mondo
Autunno, tempo di aumenti. Per tariffe che sono ferme da anni, trasporti in testa, e per servizi che vogliono aumentare la propria resa. In poche parole per spazzatura, parcheggi e trasporti. Se ne discuterà a settembre in una riunione di giunta per fare il punto sul bilancio. Ma i torinesi possono farsi poche illusioni, difficile che le tariffe restino ferme: «Anche se portassimo il costo della corsa semplice a un euro - spiega il sindaco Chiamparino - non recuperemmo neanche l’inflazione perchè sono quattro anni che questo prezzo è fermo. Ciò detto non è ancora stato deciso nulla. Nè a livello comunale nè a quello di altri enti. La necessità c’è e da tempo, ma altra cosa è la decisione».
Il vicesindaco Tom Dealessandri ricorda che se si vuole mantenere la pulizia della città agli standard olimpici potrebbe essere necessario un ritocco della Tarsu. Così come anche le tariffe dei parcheggi (la sosta all’interno delle strisce blu e nelle autorimesse interrate) che non conoscono aumenti da ormai cinque anni. «Ne discuteremo a settembre per capire la manovra che ci consentirà il nostro bilancio».
Tra gli aumenti più probabili, il costo del biglietto per il servizio di trasporto pubblico (metrò compreso): benchè la materia, da tempo nell’agenda della Regione e soprattutto di Gtt, sia ancora in fase di discussione. «L'adeguamento delle tariffe metropolitane è un tema attuale dato che a Torino il prezzo dei biglietti è fermo da parecchi anni - spiega l’assessore regionale Daniele Borioli (Trasporti) -. Ma al momento non c’è nulla di definito. Tempi, modi e cifre dovranno essere concertati, anche con le organizzazioni sindacali».
Quanto basta ad innescare le prime reazioni in Comune e Provincia,. L’assessore comunale Domenico Mangone (Ambiente), cade dalle nuvole: «Aumentare il costo di tram, autobus e metropolitana? Sarebbe un’iniziativa in controtendenza con le politiche ambientali per favorire l’utilizzo del mezzo pubblico».
Sorpresa anche da Palazzo Cisterna. Cominciando dal presidente Saitta, che non gradisce la «fuga in avanti» su un tema così delicato: «Sono questioni che chiamano in causa esigenze diverse e proprio per questo meriterebbero di essere discusse intorno ad una tavolo, senza annunci estemporanei». Se l’assessore Campia (Trasporti) si mostra sostanzialmente favorevole - «a Torino il costo del servizio è rimasto inferiore rispetto ad altre grandi città e comunque diventa sempre più difficile fare affidamento solo sulle risorse pubbliche» - il collega Piras (Qualità dell’Aria) salta sulla sedia nell’apprendere l’annuncio della Regione: «Evidentemente a qualcuno il caldo dà alla testa. Strana politica, quella della Regione. Da un lato vuole bloccare le vecchie auto con quattro mesi di anticipo, dall’altro aumenta il costo del biglietto per i cittadini...». L’irritazione nasce dal fatto che venerdì, durante il primo tavolo di coordinamento anti-smog fra i Comuni, la Provincia ha individuato come cardine delle politiche ambientali del prossimo autunno proprio il trasporto pubblico: tariffa unica fra Torino e i Comuni metropolitani, biglietto unico nei giorni con i maggiori sforamenti delle polveri... . Obiettivo: offrire alternative concrete ai cittadini. Da qui l’obiezione di Piras: «Non si può ragionare solo in termini di bilanci, le aziende come Gtt non sono imprese private ma svolgono anche un ruolo di servizio pubblico. Se le cose stanno così, allora torniamo alle targhe alterne. Tutte le settimane».