Moratti-Cdl, scontro sul ticket
Il confronto a Palazzo Marino non convince i partiti della maggioranza. Adamo (Ulivo): la giunta ha già fatto marcia indietro. An e Fi: è un pedaggio d´ingresso. Il sindaco: no, tassa antismog
05 September, 2006
Un pedaggio per combattere lo smog: «Nessuno ha mai parlato di un ticket d´ingresso ma di un ticket ambientale», dice Letizia Moratti. Ma la distinzione semantica non basta alla Cdl. Che ieri, in un incontro, ha iniziato il braccio di ferro con il sindaco sul pedaggio che da gennaio dovranno pagare le auto dei non milanesi che entrano in città. I partiti pretendono un provvedimento ultra-leggero, solo per i mezzi più inquinanti, qualcuno ipotizza addirittura solo per le auto non catalizzate. Il progetto di Moratti è invece di esentare dal pedaggio solo gli Euro 4, i veicoli più nuovi. Il sindaco ha ascoltato le lamentele dei partiti della sua maggioranza. Senza fare retromarcia. Li ha congedati dicendo loro che «quando sarà pronto il piano preparato dai tecnici, ne riparleremo insieme».
Braccio di ferro tra Letizia Moratti e Cdl sul pedaggio d´ingresso alle auto in città. I partiti ieri hanno messo il freno sul progetto del sindaco, chiedendole un ticket ultraleggero, applicato solo ai veicoli più inquinanti. Addirittura ipotizzando il pagamento solo per quelli non catalizzati. Lei ufficialmente, davanti ai giornalisti, ha voluto evitare le polemiche: «Nessuno ha mai parlato di un ticket d´ingresso ma di un ticket ambientale». Distinzione semantica che però non sposta di una virgola il nodo del problema: far pagare tutti i non residenti escludendo solo i mezzi Euro 4, come prevede il progetto di Moratti? I partiti non lo accettano. Ma di fronte alla loro rivolta, ieri, lei non è arretrata di un millimetro: «Quando sarà pronto il piano preparato dai tecnici ne riparleremo insieme».
Li ha congedati così, il sindaco, i segretari di partito arrivati a Palazzo Marino più che preoccupati per il pedaggio che dovrà partire a gennaio. Pratica rinviata, dunque, a un nuovo esame il 25 settembre. Più tardi Moratti ha incontrato i sindacati confederali per avviare un confronto sulla ripresa e sul lavoro. E di questo preferiva parlare, ieri, scandendo che «si è aperta oggi una nuova stagione di dialogo e di rapporti tra Comune e sindacati». E i partiti? Da Moratti si sono presentati con un obiettivo chiaro: dimagrire il pedaggio, ricordando che deve essere una misura anti-inquinamento e non un ticket d´ingresso come riassumono i giornali. Dunque deve essere ristretto solo alle macchine più inquinanti. Per dirla con la forzista Maria Stella Gelmini, «una delle ipotesi su cui stiamo ragionando è di applicare il ticket solo alle auto non catalitiche». Ma limitarsi a quello diventerebbe «inutile», replicano a distanza i Verdi Carlo Monguzzi e Maurizio Baruffi. Tra i politici della Cdl, però, tutti i commenti, tutti gli aggettivi, vanno in una sola direzione: frenare. Un provvedimento che avrà comunque «una fase sperimentale, e quanto durerà lo vedremo» (dice il vicesindaco Riccardo De Corato), che dovrà partire a gennaio «ma bisogna capire se ci sono i tempi tecnici o si dovrà rinviare» (Luigi Casero, Forza Italia), e di certo «le modalità operative dovranno essere condivise anche dai gruppi consiliari» (Pasquale Salvatore dell´Udc). Ignazio La Russa, di An, tuona che «a Milano non ci sarà mai una tassa d´ingresso», salvo dover registrare che «l´unica cosa condivisa oggi è che ci saranno disincentivi per i mezzi inquinanti».
Letizia Moratti ha ascoltato i partiti. Ma non ha affatto cambiato idea: «Quando sarà pronta la proposta preparata dai tecnici ne riparleremo insieme», ha appunto risposto. Convenendo solo su un punto: che il pedaggio deve servire a combattere lo smog. Il progetto che le sta preparando il suo assessore al Traffico Edoardo Croci traduce il principio così: pedaggio per tutti i non residenti, escludendo solo le macchine Euro 4 e le ecologiche (elettriche o a gpl), con tariffe progressive in base al tasso di inquinamento del veicolo. Sarà durissima farlo digerire ai partiti della sua maggioranza. Perché non bastano le distinzioni semantiche: «Se tutte le auto tranne le Euro 4 devono pagare, non è più un ticket ambientale ma un ticket d´ingresso», per dirla con Maurizio Lupi di Forza Italia. Mentre Roberto Caputo della Margherita spedisce un sollecito all´Unione a elaborare «un progetto alternativo», perché ora «l´opposizione la fanno Forza Italia e An».