Ticket per le auto, adesso la Moratti frena
- da la Stampa del 06.09.2006
06 September, 2006
<b>Giovanna Trinchella</b>
«Un ticket sulle auto fantasma». È la provocazione di Carlo Monguzzi, presidente dei Verdi milanesi, tra i pochi rimasti a difendere quella che doveva essere la tassa anti inquinamento ambrosiana, la «pollution charge» alla stregua di grandi città del mondo. Il progetto, affossato di fatto dalle fortissime perplessità di Forza Italia e Alleanza Nazionale, dai mugugni dei commercianti e dalla protesta dei pendolari, è sfumato alla prima riunione della maggioranza a Palazzo Marino.
Non più ticket d’ingresso quindi per tutti i non residenti, ma «ticket ambientale» che potrebbe limitarsi alle sole auto non catalitiche. Il paradosso evidenziato dagli ambientalisti è evidente: «Per evitare che il Comune di Milano istituisca un ticket per auto fantasma sarebbe utile che il sindaco Moratti telefonasse urgentemente al presidente Formigoni perché - spiega Monguzzi - fra luglio e ottobre del 2007 la Regione vieterà la circolazione alle auto non catalitiche. Trovino un accordo affinché noi dell’opposizione si possa almeno smettere di ridere».
Ma nessuno rideva l’altro ieri dopo la riunione di maggioranza sull’argomento ticket d’ingresso, tanto che Letizia Moratti ha dovuto spiegare: «Nel mio programma elettorale non si parlava di ticket d’ingresso, ma ambientale». Ieri la prima cittadina, ospite alla Festa dell’Unità, è ritornata sull’argomento: «Lavoreremo per mettere in atto una politica ambientale che difenda la salute dei cittadini. Si sta studiando il modo per ridurre le emissioni inquinanti attraverso dei disincentivi e avvieremo un processo di consultazione».
Nessun commento arriva invece da Edoardo Croci, assessore al Traffico e ideatore della pollution charge, ufficialmente impegnato tutto il giorno in una riunione dopo l’altra. Il suo piano contro lo smog delle auto non solo non è stato ben visto dagli alleati, ma ha inaspettatamente avvicinato sulle stessa posizione politici solitamente di fazioni opposte.
«Ci fa piacere - dice Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano - che il sindaco abbia precisato che non si tratta di un ticket di ingresso modello Londra. Apprezziamo questa spiegazione e diciamo che su questa strada ci siamo anche noi. Questo non vuol dire aprire una cambiale in bianco. Dico che su questo tema possiamo costruire un patto metropolitano».
Contro il balzello e sulla stessa lunghezza d’onda del presidente Penati (Ds) ci sono Lega e An. «Non si può pensare a un ticket che vada a colpire tutti indiscriminatamente - dice Massimiliano Orsatti del Carroccio - nel giro di 15 giorni ci sarà il progetto poi si deciderà. Croci è un tecnico, ma i partiti non hanno interesse a scontentare tutti. Bisogna disincentivare l’uso dell’auto, non vietare». Le parole d’ordine per Ignazio La Russa sono «regolamentare e incentivare» ma «bisogna “educare” anche chi vive a Milano, il concetto deve essere chi inquina di più paga».
A pagare la tassa potrebbero essere così solo coloro che possiedono le auto non catalitiche, come ipotizza Maria Stella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, cioè le vetture che potrebbero essere a breve già fuorilegge.
La questione della tassa anti-traffico non è chiusa, ma solo rimandata al 25 settembre quando è previsto un incontro per la presentazione di un progetto, che sarà probabilmente diverso da quello ipotizzato solo pochi giorni fa.