Rifiuti e malgoverno
Duro attacco del Ministro per l'Ambiente all'operato della Regione Campania in materia di ambiente:"Quello campano è il risultato peggiore"
26 September, 2006
di Marco Piscitelli
Mentre la Campania soffre ancora gli "odori" di una inarrestabile emergenza rifiuti, arriva l'ennesimo attacco a chi avrebbe dovuto gestire e risolvere l’annoso problema. Questa volta l'accusa parte dal Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio, intervenuto insieme all’Assessore Regionale Armato ed il Ministro per le Riforme e l’Innovazione Nicolais, alla presentazione di un progetto sperimentale per il recupero di energia e materia dai rifiuti, sistema già adottato da alcune amministrazioni europee.
Nella Regione delle “ecoballe” la ricerca inizia, finalmente, ad interessare il mondo dell’industria, portando alla nascita di efficienti sistemi per il recupero di energia dai rifiuti. L’impianto, che verrà installato a Caserta e nato dalla collaborazione tra CONAI (Consorzio per il recupero degli imballaggi) e AMRA (Centro di competenza nel settore dell’Analisi e Monitoraggio Rischio Ambientale), rispetterà appieno i tre criteri che tutte le amministrazioni locali dovrebbero adottare nella scelta di soluzioni "salva-ambiente". L'impianto garantirà emissioni di gas nell’ambiente pari allo zero nel pieno rispetto del protocollo di Kyoto, si estenderà su un’area non eccessivamente vasta ed in prossimità dei centri urbani, scelta strategica per ridurre il problema del trasporto dei rifiuti.
Alla base del lavoro di ogni impianto però, resta di fondamentale importanza la raccolta differenziata, che a Napoli continua ad essere illusoria, come ha denunciato Legambiente nel suo ultimo rapporto sulla "qualità ambientale" delle metropoli italiane.
“Più che di termovalorizzatori in Campania – ha affermato il Ministro per l’Ambiente Pecoraio Scanio – vorrei che si parlasse di raccolta differenziata, visto che la Calabria, pur essendo una regione inguaiata almeno quanto la Campania, stanzia 20 milioni di euro e 300 sindaci si impongono di portare in un anno la differenziata dal 10 al 40 percento. Per quanto riguarda gli impianti cerchiamo di avere i più avanzati possibili ed a sceglierli devono essere gli scienziati ed i tecnici mentre la politica deve solo conoscere per deliberare senza farsi influenzare dalle lobby industriali.”
La sperimentazione del nuovo impianto, primo nel suo genere in Italia, porterà allo sfruttamento del principio del gassificatore che trasformerà i rifiuti plastici e cartacei in gas combustibile da utilizzare nelle centrali elettriche o negli impianti di teleriscaldamento.
Ancor prima di parlare di futuro però, è bene esaminare il presente di una Regione che continua ad essere caratterizzata solo da cortei, commissariamenti e chiusure improvvise dei centri di raccolta, come quello di Pianodardine, utilizzato per i rifiuti di Avellino e di altri 27 comuni, tra cui Solofra, Serino e Mercogliano, l’ultimo ad aver chiuso i battenti in ordine di tempo perché, al momento, non esiste in tutta la regione Campania una discarica dove poter ospitare fos e sovvalli che sono poi i prodotti che escono dalla lavorazione del cdr.