«Decimate» anche le auto degli Enti
Protesta degli artigiani «Chiediamo tempo» - da La Stampa (Cuneo) del 05.10.2006
05 October, 2006
<b>Per il blocco imposto dalla Regione alle vetture non Euro 1 e 2 (benzina e diesel)
Molti mezzi delle amministrazioni pubbliche rischiano di dover rimanere nei garages</b>
Il divieto di circolazione alle auto benzina non Euro 1 (immatricolate prima del 1993) e diesel non Euro 2 (prima del 1996) colpirà anche gli enti pubblici. Per i veicoli «vecchi» la Regione ha disposto il blocco nei giorni feriali dal 6 novembre al marzo 2007, dalle 8,30 alle 18,30. «Nessuna proroga, bisogna difendere la salute dei piemontesi - ribadisce l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola De Ruggiero - già ora i maggiori centri del Cuneese fanno registrare valori di inquinamento quasi superiori a quelli dello scorso anno, e nei mesi invernali è probabile che la situazione peggiori».
L’Amministrazione provinciale conta oltre 130 mezzi, di questi 24 incappano nel blocco regionale. Si tratta di 9 «Ducato», 9 «Daily», 4 «Panda», 1 «Fiorino» e una «Tempra» (in comodato d’uso al Provveditorato agli Studi). Si tratta di vetture in dotazione ai settori viabilità, caccia-pesca e officina. Il Comune di Cuneo su 121 mezzi ne dovrà fermare 12: un autocarro in uso al settore edilizia, 3 Panda (cimiteri, servizi sociali e sport), 2 Fiorino (Economato e elettricisti), 6 Ape (cimiteri, edilizia, giardini e canile). Il Comune di Saluzzo possiede 25 mezzi: di questi 5 dovranno essere lasciati in garage. A Fossano i veicoli di proprietà del Comune sono 32, 6 quelli che non potranno più viaggiare.
Quello che sembra avere meno disagi è il Comune di Alba, nonostante possegga 52 mezzi. «L’intero parco è stato, infatti, rinnovato recentemente – dice Antonio Di Ciancia, vicecomandante dei vigili urbani - abbiamo un furgone alimentato a metano e benzina, 5 mezzi a metano e altrettanti a gpl: probabilmente dovremmo abbandonare solo le vecchie Apecar». Sono a rischio anche le Apecar dei Comuni di Savigliano (un parco auto di 28 automezzi) e Bra (32 auto). Sono, invece, 17 su 49 i mezzi del municipio di Mondovì che potrebbero rientrare nella fascia dei veicoli inquinanti.
L’Asl 16 Mondovì-Ceva utilizza attualmente 68 tra auto, furgoni, pulmini e ambulanze: sono 7 quelli cui il provvedimento regionale impedirà la circolazione. «Tra questi ci sono 4 furgoni, la metà di quelli che usiamo – spiegano al Settore Tecnico dell’Asl - così le operazioni di manutenzione e trasporto andranno in tilt». L’incidenza è minore per l’Asl 15 di Cuneo: quattro le auto considerate «vecchie» su 147 in dotazione. All’Asl 16 Fossano-Savigliano-Saluzzo su 160 automezzi sono 7 quelli che dovranno fermarsi (5 furgoni e 2 auto).
Gli uffici tecnici delle Comunità montane stanno ripassando i libretti di circolazione per individuare i mezzi che incappano nel divieto. La Valle Grana, ad esempio, dovrà dismettere un fuoristrada in dotazione alla Protezione civile; l’ente della Valle Gesso e Vermenagna ha tre camion immatricolati prima del ‘93.
Il presidente della Provincia, Raffaele Costa, convocherà a breve tutti i sindaci della Granda per analizzare il problema. Il provvedimento regionale porterà al blocco di circa 30 mila vetture aziendali. L’allarme è stato lanciato dalla Confartigianato Cuneo, il cui presidente, Sebastiano Dutto, ha scritto anche una lettera all’assessore Nicola De Ruggiero, per chiedere l'introduzione nel Piano di una graduazione temporale dei divieti di circolazione. «E’ inconcepibile - ha ribadito il presidente Dutto - pretendere che imprese e privati provvedano a sostituire nell'arco di un mese auto e veicoli commerciali, benché funzionanti e in regola con il bollino blu».