Siti di emergenza per i rifiuti
Ancora disagi e roghi in Campania. Pieni poteri a Bertolaso mentre cresce la protesta ad Ariano Irpino, Tufino e Villaricca
09 October, 2006
Requisite aree di raccolta. E il governo riapre tre discariche
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TORNANO le discariche. Il nuovo decreto del governo affida al commissario Guido Bertolaso il compito di riaprire tre discariche (Tufino, Villaricca e Ariano Irpino, dove popolazioni e sindaci continuano ad esprimere la loro protesta) e di trovarne altre presso cave dismesse, dove portare rifiuti solidi urbani ma anche ecoballe. È la fine del piano integrato di cui si è discusso in questi anni. Intanto, prima che Bertolaso prenda servizio, l´emergenza di questi giorni resta affidata al dimissionario Corrado Catenacci, che ha requisito una serie di aree e capannoni per adibirli a siti di stoccaggio provvisorio. Ma la situazione su strada resta grave un po´ ovunque. A Napoli ancora 2000 tonnellate di rifiuti da smaltire, molti cassonetti incendiati e tensioni intorno al nuovo sito di Ponticelli. In provincia molti paesi denunciano arretrati di spazzatura anche di 6-7 giorni e numerosi Comuni pensano di chiudere scuole e mercati. A Torre del Greco chiusa anche una chiesa.
DOMENICA, 08 OTTOBRE 2006
Pagina III - Napoli
Il nuovo decreto dà pieni poteri a Bertolaso e annulla il bando per l´affidamento del servizio di smaltimento
Rifiuti, si riparte con le discariche
Requisite da Catenacci aree e capannoni in ogni provincia
Riaprono i siti di Riconta, Difesa Grande e Paenzano2
In strada 2000 tonnellate di spazzatura Cassonetti in fiamme
ROBERTO FUCCILLO
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CONTRORDINE compagni. Mentre la spazzatura ancora assedia la Campania, il decreto approvato dal governo venerdì cancella di fatto quasi quindici anni di tentativi e riapre la stagione delle discariche. Compito affidato al neo-commissario Guido Bertolaso, che rileva il dimissionario Corrado Catenacci, ma con poteri e obiettivi diversi. Due i punti chiave. Il primo: la riapertura di tre discariche già note, a Tufino, Villaricca e Ariano irpino, e non solo più per fos e sovvalli, ma anche per «rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi», tanto che sono previsti anche eventuali aumenti di volumetrie. Secondo: l´individuazione, con somma urgenza, di «soluzioni ottimali per lo smaltimento dei rifiuti e l´eventuale smaltimento delle ecoballe nelle cave dismesse». Insomma si cercano discariche anche per i prodotti dei Cdr. Che peraltro potrebbero avere un futuro ormai breve. Il decreto infatti annulla il bando per l´affidamento del servizio di smaltimento e conferisce a Bertolaso il compito di «ridefinire, sulla base delle migliori tecnologie disponibili, l´affidamento del servizio».
È di fatto la fine del "Moloch" della termovalorizzazione e del ciclo integrato come lo abbiamo conosciuto in questi anni, da Rastrelli a Bassolino. Anche se quest´ultimo dà il benvenuto a Bertolaso e annuncia che «saremo a fianco del Commissariato per completare quanto prima il ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti». In teoria rischia anche l´inceneritore di Acerra. Se non fosse che il ministro Luigi Nicolais ne annuncia il completamento «entro aprile», salvo poi rilanciare nuove tecnologie, rigassificatori, compostaggio, differenziata, «senza pensare a costruire mostri giganteschi per i rifiuti di una larga area». Il decreto prevede anche i commissari ad acta per i Comuni inadempienti sulla differenziata. Ma, soprattutto, non c´è una sola data per la fine della emergenza, benché evocata molte volte nel testo: il regno di Bertolaso potrebbe essere non così breve, anche perché la sua fine dovrebbe coincidere con la pianificazione definitiva da parte della Regione.
Intanto l´emergenza di queste ore è ancora nelle mani di Corrado Catenacci e del suo subcommissario Ciro Turiello. I quali hanno requisito d´urgenza alcune aree e capannoni, almeno uno a provincia, per adibirli a stoccaggio provvisorio, insieme a siti che alcuni Comuni stanno trovando per loro conto, come Portici e Castellammare. Sono le ultime bordate di Catenacci, che conta persino di consegnare a Bertolaso la riapertura dell´impianto di Villaricca: il decreto sarà pubblicato lunedì o martedì, la discarica potrebbe essere pronta proprio martedì 12. Ancora pochi giorni dunque, anche se la pazienza è messa a dura prova. A Napoli il sito di stoccaggio di Ponticelli, dove peraltro ci sono stati anche incidenti, può ospitare circa tre giorni di spazzatura, praticamente l´arretrato ancora per strada, stimato in circa 2000 tonnellate, sparse a macchia di leopardo. Ieri ad esempio le vie del centro avevano un aspetto quasi normale, mentre periferia est e Vomero erano un tappeto di spazzatura. Città punteggiata poi annerita anche dai resti dei tanti incendi appiccati. Situazione ancora più grave poi in molti comuni del Vesuviano e in provincia di Salerno, dove gli arretrati per strada raggiungono anche i 6-7 giorni.