Blocco antismog, la Regione aggiusta il tiro
Solo 58 i Comuni interessati, anziché i 300 previsti. Confermato il via per il 6 novembre - da La Stampa del 11.10.2006
11 October, 2006
<b>IL QUADRO GENERALE PER TUTTI GLI ALTRI CENTRI I PROVVEDIMENTI SARANNO DISCUSSI CASO PER CASO, SECONDO LE ESIGENZE LOCALI, MA NON POTRANNO ESSERE DIFFORMI
Maurizio Tropeano</b>
La Giunta regionale modificherà la delibera antismog. Per dirla con l’assessore Nicola De Ruggiero il «provvedimento sarà rimodulato» e terrà conto delle criticità - sollevate dall’opposizione ma, soprattutto, da alcuni settori della maggioranza (Prc e Pdci) - e anche del giudizio sostanzialmente positivo con cui è stata accolta dall’Unione Europea. Il blocco del traffico per le auto a benzina immatricolate prima del 1993 e per i mezzi diesel omologati prima di Euro 2 scatterà inderogabilmente il 6 novembre in 58 comuni (l’elenco è pubblicato nella tabella) altamente urbanizzati e dove la media annua di polveri sottoli ha già superato - e mancano ancora due mesi e mezzo alla fine del 2006 - il tetto massimo ammesso dall’Ue. Per tutti gli altri comuni i provvedimenti saranno discussi caso per caso partendo dall’esigenza delle singole realtà ma dovranno essere uniformi e per questo saranno concordate e coordinate con le province e la supervisione regionale.
L’assessore annuncia la svolta nel corso di un dibattito sollecitato dal capogruppo di An, William Casoni, spalleggiato da tutto il centrodestra. De Ruggiero respinge al mittente la richiesta di ritiro della delibera ma si dichiara disponibile a riformulare i criteri del blocco. Il no alla revoca del provvedimento è giustificata, almeno secondo De Ruggiero, dai dati dell’inquinamento degli ultimi tre anni che sono preoccupanti. Certo ci sono «zone più inquinate di altre» ma il dato è che lo smog è un problema che investe tutta la Regione. Torino resta la città più inquinata, l’aria fa schifo ma il dato nuovo e che fa un po’ meno schifo del passato - «i livelli di sforamento nella centralina di via della Consolata dovrebbe essere un po' più bassi dell’anno scorso, magra consolazione», spiega De Ruggiero. Nel resto della Regione, invece la qualità dell’aria peggiora di anno in anno, eccezion fatta per Verbania.
Senza dimenticare che i provvedimenti adottati dovrebbero servire ad evitare il pagamento di una multa tra i 18 e i 20 milioni emessa dall’Unione Europea che ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per lo sforamento dei limiti massimi di emissioni inquinanti. Ancora De Ruggiero: «La delibera è stata accolta positivamente dell’Unione Europea che il 23 ottobre dovrebbe emettere il parere definitivo che dovrebbe congelare la multa permettendoci di investire la somma della sanzione in misure d’attuazione del piano anti-smog».
Le opposizioni cantano vittoria e parlano di retromarcia. A dire il vero ad influenzare le scelte di De Ruggiero sono stati anche i segnali di dissenso fatti arrivare dalla sinistra radicale. Il capogruppo di Prc, Sergio Dalmasso, infatti aveva annunciato una raccolta di firme in provincia di Cuneo. E ieri Paola Barassi, presidente della commissione Ambiente, e Luca Robotti, capogruppo del Pdci, continuano a criticare il blocco totale della circolazione delle auto immatricolate prima del 1993 perché «colpisce le fasce più deboli della popolazione». In alternativa sarebbe meglio «sarebbe stato più opportuno fermare la circolazione nei centri urbani per i Suv e auto similari».
Secondo Casoni (An) «si tratta di una vittoria del nostro partito che si è battuto per bloccare un «provvedimento iniquo, inutile ai fini della tutela ambientale, e soprattutto liberticida e vessatorio nei confronti delle categorie più deboli». Aggiunge: «Qualche semplice modifica al piano attuale non fa altro che aggravare la situazione e produrre un nuovo insanabile pasticcio». Angelo Burzi, capogruppo di Forza Italia, attacca: «A questo punto l’unica cosa seria è la revoca del provvedimento. La disponibilità dell'assessore è ancora molto insufficiente. Continueremo la nostra azione di contrasto a una decisione che la Giunta ha preso in modo affrettato, travalicando i propri poteri e soprattutto senza tenere in alcun conto le esigenze di coordinamento con Comuni e Province». Anche la Lega Nord (Rossi e Dutto) continua a chiedere il ritiro di un provvedimento «illegittimo nel metodo e nel merito».