Tutti contro la «zarina» per i rifiuti dalla Campania
La Margherita: no alle lezioni di solidarietà della Bresso - da La Stampa del 16.10.2006
16 October, 2006
<b>LA POLEMICA SPACCATURA IN REGIONE DOPO LA DISPONIBILITA’ DELLA PRESIDENTE DS OFFERTA A BASSOLINO
Alessandro Mondo</b>
Smaltire una quota di rifiuti in arrivo dalla Campania nelle discariche piemontesi? L’impegno, preso da Bresso durante l’ultimo tavolo con i governatori a Palazzo Chigi e ribadito sabato nonostante la contrarietà della Provincia, scatena l’opposizione e divide la maggioranza.
Ieri è insorta la Margherita, che non ha gradito la tirata d’orecchio della presidente sul valore della solidarietà. «Spero che anche i cattolici lo sappiano», aveva detto Bresso riferendosi alla posizione di chiusura espressa da Saitta. Immediata la reazione di Stefano Lepri e Angela Motta, capogruppo e vicecapogruppo della Margherita a Palazzo Lascaris. «Invece di invocare la solidarietà Bresso dovrebbe domandarsi perché Giorgis ed Esposito, i suoi colleghi di partito in Comune e Provincia, esprimono dubbi - interviene Lepri -. Meglio confrontarsi con gli enti locali e rispettarne le competenze». Ancora più dura la Motta: «Non si tratta di concedere o negare un aiuto, purché sia chiaro che la solidarietà non deve farsi tra governatori Ds. Se Bassolino e gli altri commissari straordinari hanno sbagliato, si assumano le loro colpe».
I malumori sono trasversali ai due enti. Stefano Esposito, capogruppo Ds in Provincia, non ha digerito le affermazioni della presidente: «Bresso ricostruisce la storia dell’inceneritore a suo comodo. In realtà ha poco di cui vantarsi. Quando Saitta si è insediato, il sito del Gerbido era al dodicesimo posto in graduatoria. In meno di un anno abbiamo individuato la sede dell’impianto, prorogato l’attività di Basse di Stura e riscritto il piano provinciale dei rifiuti vecchio di 5 anni. Giudichi lei...».
L’orientamento della maggioranza è quello di un «sì» condizionato, con posizioni differenti da partito a partito e dentro le singole forze politiche. Anche la sinistra radicale, preoccupata che il «caso-Campania» diventi l’alibi per giustificare nuovi inceneritori, mette qualche paletto. Alberto Deambrogio, segretario regionale di Rifondazione: «Giusto solidarizzare, a patto che l’operazione venga gestita in modo chiaro e con tempi precisi». Gianni Favaro, segretario in Provincia, si schiera con Saitta: «Bresso deve smetterla di fare sparate su situazioni che non conosce». Semaforo verde dai Comunisti italiani, con le sfumature del caso. Se Luca Robotti (Regione) sposa la linea-Bresso («il Paese è uno»), per Vincenzo Chieppa (Provincia) la condizione è che in futuro non ci siano altre richieste: «Non possiamo accogliere i rifiuti in maniera indiscriminata». I toni più freddi si registrano in Provincia. Prudente Tommaso D’Elia, nuovo capogruppo di Prc: «Dipende dalla quantità di rifiuti. Oltre una certa quota, non possiamo farcene carico». Mentre Vincenzo Galati, Verdi, sottoscrive a denti stretti l’appello di Bresso: «Sul fatto che siamo in difficoltà, la penso come Saitta».
L’opposizione si mobilita. Nel mirino di Agostino Ghiglia, An, più che Bresso finisce Chiamparino, accusato di fare il pesce in barile: «Il sindaco di Torino, sede della principale discarica e del futuro inceneritore, non può lavarsene le mani». Oggi Ghiglia porrà la questione in Consiglio comunale. Una cosa è certa: Palazzo Cisterna ribadisce il suo «no». Questo il mandato che Saitta darà all’assessore Massaglia in vista del prossimo incontro convocato in Regione.