\"Basse di Stura chiuderà prima\"
Allarme discariche, ma da Napoli arrivano altri rifiuti
16 October, 2006
<b>Sopralluogo della Commissione consiliare nell´impianto Amiat: escluso un ampliamento del sito
La quota campana decisa dal governo
SARA STRIPPOLI </b>
la discarica di Basse di Stura potrebbe avere vita più corta del previsto: febbraio 2009, invece di dicembre dello stesso anno. L´allarme è stato lanciato dal direttore generale dell´Amiat Claudio Sola e dal presidente Giorgio Giordano, che ieri mattina hanno partecipato ad un sopralluogo della commissione Ambiente del Comune presieduta da Monica Cerutti. Una duplice apprensione, ieri. In Piemonte, come in tutte le altre regioni italiane, arriverà una quota di rifiuti proveniente dalla Campania. L´annuncio lo ha dato Mercedes Bresso, al termine dell´incontro sulla Finanziaria, durante il quale è stato affrontato anche il problema dell´emergenza rifiuti in Campania. Dal commissario straordinario Guido Bertolaso e dal governo è arrivata la richiesta di disponibilità: «Impossibile sottrarsi ma speriamo che sia l´ultima volta», il commento della presidente. Nulla si sa, al momento, del sito o dei siti che accoglieranno i rifiuti campani, di cui peraltro non si conosce ancora la quantità: «L´argomento verrà trattato dall´assessorato all´Ambiente di concerto con tutte le parti interessate», ha chiarito Bresso. Improbabile che il peso possa però ricadere su Torino, dove invece l´appello a trovare al più presto una soluzione per il dopo-Basse di Stura è già stato raccolto da Paolo Foietta, presidente dell´Ato, l´Autorità d´ambito istituita dal presidente della Provincia Saitta a luglio del 2006, cui spetta il compito di identificare un nuovo sito o soluzioni alternative: «Presenterò un piano entro la fine di questo mese, nel quale si suggerisce l´ampliamento di tre-quattro discariche fra le 8 presenti sul territorio oltre quella di Basse di Stura». L´ipotesi di un ampliamento della discarica di Basse di Stura, chiarisce Foietta, è tecnicamente complesso e poco opportuno dal punto di vista politico. «Non semplice anche l´identificazione di un nuovo sito».
Secondo i vertici dell´Amiat, occorrerebbe una superficie di 2 milioni e mezzo di metri cubi con 4-6 metri di profondità. E al capogruppo Ds in Provincia Stefano Esposito, che gli chiede di dichiarare lo stato di emergenza, il presidente dell´Autorità d´ambito replica dicendo che lo farà nel caso in cui il suo piano venga bocciato: «Ma allora servirebbero poteri straordinari». Il gruppo dell´Ulivo in Comune, 23 le firme, ha depositato una mozione con la quale si chiede all´Amiat di chiarire i dati sui tempi della saturazione e all´Ato di spiegare quali saranno le soluzioni prospettate, i tempi e i costi per la città: «Nel frattempo non procediamo con l´acquisto di terreni limitrofi all´attuale discarica», spiega il capogruppo Andrea Giorgis. Una mozione simile anche in Provincia.